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Crucoli e la sardella calabrese, il caviale dei poveri

Copertina Crucoli

Crucoli e la sardella calabrese. Il modo migliore per conoscere un territorio, è quello di affidarsi ai cinque sensi, solo in questo modo è possibile sviluppare un itinerario dalle mille sfumature. La Calabria è una di quelle regioni dove colori, gusto, olfatto e vista, conducono verso atmosfere lontane e la sardella con i suoi molteplici impieghi, ne è la prova.

Crucoli e la sardella calabrese, le origini

Lo Spaghetto
Lo spaghetto con la sardella calabrese

L’origine della sardella è incerta, anche se molti ritengono si tratti di una rivisitazione del Garum, preziosa salsa a base di pesce, oggetto di floridi commerci per i romani in uso tra il V sec. a.C. e il V sec. d. C. Testimonianza di questa storia antica, sono le vasche di lavorazione ritrovate in diverse località calabresi e non solo. In realtà la lavorazione della sardella è molto più veloce e forse anche di uso più versatile. In ogni caso resta la testimonianza dell’arte dell’amalgamare, per ottenere un risultato finale originale e prelibato.

Il caviale dei poveri

Salato Con Sardella Calabrese
Pitte con la sardella

Definita il caviale dei poveri oppure ‘nduja di mare nell’apposito disciplinare, viene così descritta: la sardella è un prodotto ricavato dall’impasto di pesce. “Composto esclusivamente da neonate di sardine della dimensione di norma di cm 3x1x0,5, pescate nel Mediterraneo, lavate, asciugate e salate per almeno tre mesi, con peperoncino rosso topepo italiano, infornato e macinato in polvere ed aromatizzato con semi di finocchio selvatico”. Ad oggi la pesca della neonata del pesce azzurro è vietata e spesso viene sostituita con il pesce ghiaccio tipico delle acque salmastre. Benchè sia presente in altri territori il paese che ne detiene la paternità e la denominazione comunale (De. Co.)  è Crucoli in provincia di Crotone, dove, nella seconda domenica di agosto, è possibile partecipare alla sagra della sardella ormai arrivata alla cinquantesima edizione.

Alla scoperta di Crucoli

Il borgo, risulta essere la meta ideale per esploratori curiosi alla ricerca di storia e tradizioni. Situato a pochi chilometri dal mare, si sviluppa tra vicoli e stradine in cui la gente risulta accogliente e ospitale. Testimonianza del passato è l’imponente Castello Normanno con forma semi piramidale e i resti delle quattro torri un tempo presenti. Percorrendo un intricato groviglio di viuzze, si arriva alla chiesa madre dedicata ai Santi Pietro e Paolo e riconoscibile per l’ampia gradinata. Nella navata laterale è possibile apprezzare la statua della Madonna di Manipuglia, patrona di Crucoli che a maggio viene portata in processione nel santuario omonimo.

Processione Madonna
Processione della Madonna di Manipuglia

La scultura, che ha oltre 100 anni, risulta essere somigliante alla statua della Vergine venerata a Terravecchia in provincia di Cosenza. Ciò lascerebbe supporre uno stesso autore per entrambe le statue. Sempre nel centro storico è di notevole interesse il palazzo municipale, un tempo monastero dei frati dell’Ordine dei predicatori minimi, trasformato in residenza privata tra il ‘700 e l’800. Epoca alla quale risalgono gli affreschi attualmente visibili sul soffitto di alcune sale tra le quali quella consiliare.

Torretta di Crucoli

La frazione Marina di Crucoli è detta Torretta, il nome della località deriva dalla torre di guardia del palazzo Clausi una delle abitazioni più antiche del territorio. Da alcuni documenti di archivio emerge che la torretta fu fatta costruire dai feudatari di Crucoli per difendersi dalle incursioni turche frequenti sulla costa ionica. L’avamposto militare aveva il compito di proteggere il feudo e di difendere il luogo nel quale avveniva l’imbarco del grano che i feudatari vendevano a mercanti napoletani.

Il Santuario della Madonna di Manipuglia tra storia e leggenda

Nel territorio di Crucoli è sorto nel 1300 il Santuario della Madonna di Manipuglia danneggiato dal tempo e dai conflitti. Nel 1943 restaurato e rinnovato con nuove opere, tra cui una bellissima vetrata. La devozione alla Madonna di Manipuglia è legata ad una leggenda antica. Si racconta che una pellegrina (probabilmente di origine pugliese) gravemente ammalata, era giunta per essere curata dai monaci di San Giovanni di Gerusalemme, all’attuale Santuario di Madonna d’ Itria di Cirò. E da questi indirizzata, a Frà Nicola governatore del “Venerabile Ospedale di Monte Pio”, ritenuto un grande guaritore. La donna riprese il cammino, ma ormai stanca decise di riposare a metà strada tra Crucoli e Torretta, ai piedi​ di un olivo.

Madonna
Madonna di Manipuglia

Nella notte fu però svegliata da dolori lancinanti al seno sinistro causati dal morso di una vipera. Spaventata invocò la Madonna ed all’invocazione, seguì un lampo di luce che rischiarò le cime dell’ulivo. Da questo discese, avvolta nel suo mantello azzurro, una Donna con un bambino in braccio che guarì la pellegrina non solo dal morso, ma anche da tutti i precedenti mali. Questa corse in paese a raccontare il miracolo e riferire ai cittadini la richiesta della Signora, che cioè le fosse eretta nel luogo del prodigio una chiesa. Era una domenica di maggio e dal quel giorno cominciarono i lavori per realizzare l’opera. La tradizione vuole che più volte il fabbricato appena iniziato, sia crollato inspiegabilmente. Pare che più volte la Madonna, apparendo in sogno ai fedeli, abbia ricordato di realizzare la struttura nel luogo esatto del miracolo.

( Fonti della leggenda Calabria Mistery/Antonio Fazio/La cucina di Berta di Katia De Salvo/Profumi e sapori di Calabria)

Crucoli e la sardella calabrese, il caviale dei poveri ultima modifica: 2022-11-08T07:21:14+01:00 da Paola Morano

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Giacinta Smurra

Tra le fonti avrebbe dovuto citare Crucoli – Tradizioni Storia Leggende e Racconti di L. M. Smurra per correttezza …

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