Il 25 Aprile, fine di una guerra assurda e incomprensibile - itCosenza

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MEMORIA STORIA

Il 25 Aprile, fine di una guerra assurda e incomprensibile

25 Aprile Festa Della Liberazione

Il 25 Aprile , è una data da ricordare. Il 1945 è un altro anno difficile, l’inverno si fa sentire duramente, e la mancanza di mezzi di trasporto impedisce i rifornimenti alimentari. Il prefetto di Cosenza e il C.L.N. decidono di bloccare l’esportazione di castagne e fichi secchi. Per ottenere la distribuzione di viveri e di vestiario, si susseguono tante manifestazioni pubbliche, con i lavoratori che non vogliono avere nulla a che fare con la Camera del lavoro. Infatti, si è diffusa la convinzione che le agitazioni nel mondo contadino e le occupazioni delle terre, alimentano la rarefazione e i prezzi proibitivi dei generi alimentari.

Il 25 Aprile la sua storia sociale e politica

La spaccatura sociale si trasferisce inevitabilmente sul piano politico. La propaganda monarchica e fascista, che per più di venti anni ha coercizzato la gente sul pericolo rosso, la presenza e l’influenza degli angloamericani, ricordano a tutti che gli aiuti alimentari, giungono nella parte dell’Italia libera dai tedeschi grazie alla D.C. Aiuti che sarebbero cessati, sicuramente, in caso dell’affermazione dei comunisti. Il tutto alimentava il seguito di massa della D.C. a Cosenza e nei centri rurali.

26 Aprile Prima Pagina Di Il Popolo
26 Aprile Prima Pagina Di Il Popolo

Pietro Nenni a Cosenza contro i Savoia

Francesco Vaccaro è il primo sindaco di Cosenza, quando il 25 febbraio 1945, in Piazza XV marzo 1844, Pietro Nenni, davanti ad un enorme folla, pronuncia un forte e polemico discorso, minacciando il vento del Nord per spezzare le resistenze reazionarie, che ancora ritardano nel Sud la democratizzazione delle istituzioni. Dopo pochi giorni al Cinema Italia, Randolfo Pacciardi, segretario politico del Partito Repubblicano Italiano, lontano da qualsiasi tipo di compromessi con i Savoia, pronuncia un infuocato discorso, attaccando la monarchia e gli agrari calabresi che la sostengono.

A Mauthausen sono torturati e uccisi i calciatori del Cosenza Vittorio Staccione e Mario Martire

Nella Germania nazista, la vita del calciatore del Cosenza Vittorio Staccione, si incrocia nuovamente, con quella del suo giovane compagno di squadra Mario Martire, ma questa volta, da partigiani. Si ritrovano deportati nel campo di concentramento di Mauthausen-Gusen a condividere insieme la stessa Croce. A Mauthausen, Mario Martire muore tra atroci sofferenze il 17 febbraio 1945, a soli 35 anni e le sue ceneri vengono disperse. A cinque chilometri da Mathausen, Vittorio Staccione, nel sotto campo di Gusen, viene anch’esso torturato e ucciso, a pochi passi dal triplice fischio finale, di una guerra assurda e incomprensibile. In Germania, il secondo conflitto mondiale, è ormai giunto al suo epilogo. Lasciandosi così alle spalle, storie di dolore, di rabbia e di pallone, come quella di Mario Martire e Vittorio Staccione. In Italia, invece, i nazisti tedeschi ,con l’aiuto dei fascisti italiani, ancora, nonostante tutto, resistono. Lontano dal fronte di guerra del Fiume Po, il 15 aprile visita Cosenza, il democristiano Umberto Tupini, ministro di Grazia e Giustizia accolto, con una dimostrazione imponente, da Don Luigi Nicoletti e Gennaro Cassiani. Il 25 aprile è vicino.

Il Mediano Vittorio Staccione
Il mediano Vittorio Staccione

Nell’ Italia del Nord, sono giorni decisivi, finalmente arriva il 25 Aprile

Il 25 Aprile, simbolicamente, hanno finalmente termine, quasi 23 anni di dittatura fascista, ma restano ancora da affrontare i Savoia, e 5 anni di guerra. La sera, Benito Mussolini abbandona Milano per dirigersi verso Como. Nonostante ciò, il 28 aprile, nei pressi di Dongo, a seguito dell’ordine del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, viene giustiziato dai partigiani.Il 29 aprile a Caserta, le Forze armate della Germania, firmano la resa incondizionata alle Nazioni Unite. Nei primi dieci giorni di maggio, ha finalmente termine, la guerra anche sul territorio italiano.

Morte Benito Mussolini 1
La morte di Mussolini

Il Cosenza calcio viene promosso in serie B

Intanto a Cosenza, circa il 60% della popolazione  è in una situazione di gravissima indigenza: l’E.C.A., l’Ente Comunale di Assistenza, distribuisce minestre a circa 7 mila famiglie povere, mentre ad altre 760 sono dati sussidi in denaro. In gravi tempi di crisi, il calcio giunge in soccorso dell’ordine sociale. Terminata la guerra, il Campo sportivo “Città di Cosenza” è occupato da sfollati e senzatetto, e quando riparte il campionato nazionale di calcio, l’Associazione Sportiva Cosenza, riprende l’attività dall’altra parte di Via Roma, sul rabberciato Campo sportivo militare. Insieme alla squadra, quando gioca in casa, c’è tutta Cosenza letteralmente in campo, e così diventa imbattibile, tanto da essere promossa per la prima volta in Serie B.

Il Cosenza Sul Campo Militare Di Via Roma
Il Cosenza sul Campo militare di Via Roma

Per saperne di più

  • «Ordine proletario», 17 febbraio 1945; Relazione del prefetto di Cosenza alla Direzione generale di Pubblica Sicurezza, Divisione affari generali e riservati, marzo 1945, Archivio centrale dello Stato, Ministero dell’interno.
  • Corigliano Francesco, Cosenza dal 1930 al 1950. Memorie di vita quotidiana. Personaggi ed avvenimenti, Cosenza, Brenner, 1994, p. 55.
  • Giovane Massimo, La posa della “pietra d’inciampo” per Vittorio Staccione, in «Il senso del tempo. Il valore di un posto. Cosenza», 25 gennaio 2018.
  • Mazza Fulvio, Il salto della quaglia. Con i partiti rinasce il trasformismo, in «Il Crotonese», n. 7, 25 – 28 gennaio 1991, p. 10.
  • Palma Paolo, “Pietra d’inciampo” per l’antifascista Vittorio Staccione, il mediano del Cosenza che morì a Mathausen, in «Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea», 22 gennaio 2019.
  • Veltri Francesco, Compagno Staccione, una morte da mediano, in «www.mmasciata.it», 4 febbraio 2016
  • (Foto Stefano Vecchione)
Il 25 Aprile, fine di una guerra assurda e incomprensibile ultima modifica: 2020-04-25T10:31:06+02:00 da Stefano Vecchione

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