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Il parco delle Civiltà Maestre nel centro storico di Cosenza

Copertina Parco

Il parco delle Civiltà Maestre nel cuore di Cosenza. Templi, anfiteatri, piramidi non sono certo manufatti che ci fanno pensare alla città dei Bruzi, che tutti conosciamo. Eppure passeggiando nello storico rione Portapiana, nei pressi della Chiesa di Santa Maria della Sanità, è possibile ammirare uno scenario che va oltre il tempo ed oltre lo spazio. Frutto dell’estro creativo di Angelo Napolitano, classe 1952.

Parco delle Civiltà Maestre, un incontro un sabato pomeriggio

Parco civiltà maestre
Il parco delle Civiltà Maestre di notte

Lo incontro un sabato pomeriggio, in un clima tipicamente primaverile, in un contesto paesaggistico tra i miei preferiti, tra le alture con le contrade che circondano la città. A distanza (a 380 slm) il Castello Normanno Svevo, guardiano silente della città. Alzando gli occhi, mi si svela quasi come una quinta scenica. Un bellissimo degradare di sculture ed è lo stesso artista/artigiano, che mi accompagna nel suo mondo meraviglioso. Esso nasce da una progettazione e da una originale posa in opera, fatta di adattamenti, modifiche, riciclo e immaginazione.

Parco delle Civiltà Maestre, inizia la visita guidata

Angoli Del Parco civilità maestre
Angoli del parco

Nell’esplorazione del “Villaggio evocativo”, mi accompagna proprio lui l’avvocato Angelo Napolitano. Intellettuale dalla personalità poliedrica e dinamica con una spiccata vena poetica. Al suo attivo diverse pubblicazioni e ottimi piazzamenti in concorsi letterari, oltre che diversi premi e menzioni di merito. Gli chiedo cosa lo abbia portato a realizzare il parco delle Civiltà Maestre ed ecco la risposta. “Il Parco delle Civiltà Maestre, nasce da una necessità pratica. Bonificare una discarica nei pressi di casa e da un proposito ludico-esistenziale, dare forma all’eco di versi scritti anni addietro“.

Sonetto in riva al fiume

“Farai di te il gioco preferito, la casa dei Folletti e delle Fate, il sogno che riporta a quel vagito che s’è impigliato tra le mille grate di un orco, ch’a quel gioco t’ha rapito. E viaggerai le stelle innamorate“. Nato in un tempo nel quale i giochi si inventavano, ho capito che il gioco preferito era realizzare me stesso, attraverso la rappresentazione di ciò che più mi appartiene. Terrazzando la collinetta con tronchi di acacia e tavole, ho applicato una merlatura sul bordo di una parete. Mi è piaciuto, e da lì ho lasciato che pensiero e mani, si cimentassero nel pellegrinaggio verso quella sintesi che segna le tematiche di Narciso e Boccadoro. Da qui è nato il Parco che rappresenta, per simboli, alcune delle Civiltà Maestre, giacché, per conoscersi, occorre indagare le radici.

Avvocato Napolitano
Angelo Napolitano

Le Civiltà Maestre

Parco Della Civilta Maestre
Parco delle Civiltà Maestre

Si comincia col Kaos, una radice che si sparpaglia verso l’infinito e che diventa danza che si autogenera, di fianco un’altra radice che richiama due gambe e ne sovrasta una simile più piccola. Da essa nasce la vita, ed ecco materializzarsi una famiglia di dinosauri. Di lato, un Dolmen. Sul fondo, un Trullo. Sul secondo livello il Mito di Apollo e Dafne, con qualche variante che sottolinea la naturalità del mito. Si sale verso l’Acropoli, preceduta dai Propilei. Da lì al Tempio di Atena, quindi al Tempio di Marte. Seguono il Tempio di Apollo, protettore delle Muse, sicché accanto ad esso si innalza Tersicore, musa della danza. Infine il Tempio di Venere, il cui naos è un’anfora in legno, grembo d’amore.

Le piazze, il teatro, il castello

In cima al Parco, Piazza dei Teatri, sulla quale si aprono i resti di un Teatro Greco, addizionato da elementi d’epoca romana In più, un Comitium, struttura della Roma arcaica. E poi ancora una Piramide e, a lato, un grande Castello medievale con quattro​ torrioni angolari. Il maniero non manca di ponte levatoio e porta “a ghigliottina”. Ma i castelli non finiscono qui e respirando il carisma dello stupor mundi Federico II di Svevia, si giunge al complesso federiciano. Una torre ottagonale, il castello di Federico II, quello in Castel del Monte. In basso scorrono quattro personaggi pichareschi, ma in realtà sono radici assemblate. Nel discendere, una moschea, liberamente ispirata alla Moschea Blu e a Santa Sofia di Costantinopoli. Quindi, un Tempio cino-giappo-tibetano.

L’Opus Reticulatum

Infine, si materializza l’Opus Reticulatum, utilizzando centinaia di tozzetti ricavati dalle pedane, fissati su assi poggiate a ridosso della collinetta. Il tutto, in modo da formare un reticolo come facevano i romani. Nell’Antiquarium, ricavato nel sottoscala del Parco, alcuni cimeli rinvenuti in loco. Spiccano due conchiglie fossili e i cimeli del Golgota. Tre grossi chiodi e mezzo ferro di cavallo provenienti dal Monte Calvario. Il mezzo ferro apparteneva al cavallo di Longino”.

Un viaggio suggestivo

Paola Morano Arte
Paola Morano

La sensazione che ho avvertito durante la suggestiva visita guidata è stata quella di sentirmi quasi sospesa in mondi complementari e legati insieme dal sottile filo delle geometrie. Quelle linee che corrono veloci su piani diversi, ma poi convergono verso un universale concetto di armonia. Non mi resta che ringraziare il visionario creatore. Certo non mi aspetto che mi dica dottoressa, se vuole possiamo parlare di “ Caravaggio, Pasolini, De Andrè. Incontri d’arte e di vita ho già fatto 18 presentazioni” e solo allora capisco, che il processo creativo è in continua evoluzione e che forse non è importante la ragione per cui avvertiamo quel fuoco vitale che sentiamo dentro, ma è solo importante percepirlo e lasciarlo fluire.

Foto: Paola Morano per info E-mail: avv.angelonapolitano @gmail.com

Il parco delle Civiltà Maestre nel centro storico di Cosenza ultima modifica: 2021-04-17T06:42:24+02:00 da Paola Morano

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