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ARTE STORIA

L’arte nel parco archeologico di Sibari

Copertina Parco Sibari

L’arte nel parco archeologico di Sibari. Nella seconda metà dell’VIII secolo A.C. una vasta colonia greca, si insedia sulla costa ionica della Calabria, Sibari. Terra protetta naturalmente dalle foci di due fiumi, Coscile e Crati, e dalla vastità della sua pianura che si affaccia sul golfo di Taranto, consentendo alla nuova colonia di diventare in poco tempo una città ricca e famosa. Meritandosi la fama di essere la più potente città della Magna Grecia, definendola addirittura con l’appellativo di “Impero”. La sua estensione crea antagonismo con la confinante città di Crotone, al punto che nel 510 A.C. porta le due polis a scontrarsi in una guerra. La quale si conclude con la sconfitta e la distruzione di Sibari. In seguito, i pochi superstiti sibariti cercano vanamente di rimettere in piedi la città.

L’arte nel parco archeologico di Sibari. Pericle dà vita ad una nuova colonia

Teatro
Teatro fra i ruderi del parco

Ma solo nel 444 A.C., Pericle organizza una spedizione coloniale, accogliendo la richiesta degli esuli, allo scopo di dar vita ad una nuova colonia. Coinvolgendo peraltro, illustri personaggi, tra cui lo storico Erodoto e l’architetto Ippodamo di Mileto. Quest’ultimo pianificò la città. progettandola con una pianta quadrata divisa da 4 strade larghe, nel senso della lunghezza, da tre strade nel senso della larghezza. Nel cui interno di questi spazi sorgevano gli edifici. La vita all’interno della polis, scorreva all’insegna della ricchezza e dell’ostentazione del lusso, della lussuria, della perfidia e della sensualità femminile. Da qui il detto “vivere da sibarita”, un vivere fatto non solo di feste, di banchetti sontuosi, ma anche di innovazioni gastronomiche e sociali. In tarda epoca, il centro è man mano abbandonato a causa dell’innalzamento delle falde acquifere. Questo provoca nel VII secolo D.C., il suo completo abbandono a causa dell’impaludamento.

Gli scavi nel sito archeologico

Interno Parco
Interno del Parco archeologico

Lo scavo del sito inizia nel 1967, andando avanti senza sosta per circa dieci anni, successivamente ripreso nel 1991 si protrae fino al 1999. Sono stati riportati alla luce il parco del cavallo, nel cui interno possiamo ammirare gli edifici abitativi che presentano la planimetria tipica delle case romane. Esse sono strutturate con un cortile quadrato, nel quale si affacciano i diversi vani, facendoci ammirare i resti di affreschi su parti delle pareti e i mosaici su parti di pavimentazione. L’arte e la cultura primeggiano fin dai secoli antichi, non a caso si ammira e si respira il culto delle nobili arti della danza, della musica e del teatro alla vista dell’ emiciclo, risalente alla metà del I secolo A.C. Si tratta di un edificio a pianta semicircolare trasformato e riadattato come teatro, abbellito da statue recuperate dagli scavi.

(Foto Grazia Ciappetta)

L’arte nel parco archeologico di Sibari ultima modifica: 2022-02-03T07:32:19+01:00 da Grazia Danza

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