Le scalille. Un’altra ricetta gustosa, che arricchisce il Blog di It Cosenza, preparata dalla Signora Maria Francesca Macrini. Lei che fin da piccola, ha avuto la passione per la cucina, inculcatale dalla nonna. Nel maggio 2010, viene selezionata tra le esperte foodblogger dalla Kraft, per la partecipazione al “Kraft foods”, evento di cucina dal vivo. E proprio questa sua passione per il cibo, l’ha portata a creare un sito ad hoc, www.dolcienonsolo.it, per presentare le sue ‘dolci creazioni’ ai golosi del web. Oggi, la nostra esperta dei fornelli, ci propone un dolce tipico natalizio calabrese. Perché il Natale è una festa fatta di amore e tradizioni anche in cucina.
Le scalille
Ingredienti:
1 kg. farina
6 uova intere
4 tuorli
10 coppette di olio (come misurino la Sig.ra Maria Francesca ha usato il guscio dell’uovo)
un pugno di zucchero
2 bustine di lievito per dolci
1 bicchiere di anice
Per la decorazione:
miele q.b.
codette colorate
Preparazione
Sulla spianatoia disponete la farina a fontana ed aggiungete tutti gli ingredienti. Lavorate prima con una forchetta e poi con le mani. Dovrete ottenere un composto piuttosto morbido. Munitevi di un pettine (si chiama così) o di un cestino di vimini e di un lungo bastoncino che serviranno per formare le Scalille. Prendete un pochino di impasto stendete fino a formare un cordoncino, attorcigliate attorno al bastoncino e poi appiattite sul pettine e sfilate.
La frittura
Friggete le scalille un po’ per volta, in abbondante olio bollente. Una volta terminata la frittura, in una pentola capiente aggiungete il miele e scaldate a fiamma bassa. Unite poco per volta le scalille e lasciatele raffreddare per qualche minuto. Scolatele e cospargete con le codette colorate.
Scalille: l’origine del nome
Una curiosità. Le scalille, chiamate anche scalilli, scaliddri o cannaricoli, sono antichissimi dolci calabresi, il cui nome significa piccole scale, fatte a forma di spirale racchiusa dentro un ovale con un impasto di farina, uova e miele. Ma perché questi dolci natalizi hanno una forma così particolare e anche molto laboriosa nella preparazione? Probabilmente il motivo è da ricercare nelle origini antichissime delle scalille che, insieme ad altri dolci calabresi tradizionali, riproducono a distanza di millenni i simboli dei culti mediterranei del solstizio d’inverno dedicati alla Dea Madre.
Culti e riti ripresi dai Romani con il loro Natalis Solis Invicti, concezione solare rimasta anche con il Cristianesimo che vede Gesù come Luce del mondo. E’ per questo che in Calabria a Natale si fanno le scalille, piccole scale per ascendere al cielo, da preparare e consumare con la famiglia e da donare ad amici e parenti per celebrare l’arrivo di Gesù: la loro spirale è il simbolo del principio vitale, del divino raggio di sole che arriva sulla terra e illumina con l’amore ognuno di noi.
Buon Natale con gusto!
( Foto Anna Maria Francesca Macrini)