Trattasi di un centro urbano, che interessa un’area di quasi cinquanta ettari, scoperto nel parco nazionale del Pollino, in Calabria. Una colonia greca, forse la perduta Laos, in seguito occupata dai lucani, popolo italico preromano.
La Calabria nel periodo ellenistico
Già intorno all’VIII secolo a.C. la Calabria fu protagonista della colonizzazione ellenica. Periodo in cui i coloni greci, fondarono numerose città, quasi tutte lungo la costa. Le città della Magna Grecia, furono colonie ricche e potenti, che ancora oggi testimoniano il passaggio degli antichi Greci in quest’area, centro nevralgico della Calabria archeologica. Tutto ebbe inizio sulla costa ionica di “Sibaris”, l’odierna Sibari. Infatti a partire dall’VIII secolo a.C., fu la prima e la più popolosa colonia della Magna Grecia. Spostandoci nella zona a confine tra la Calabria e la Basilicata, troviamo un piccolo comune Laino Borgo in provincia di Cosenza, immerso nel Parco del Pollino, interessato da scavi archeologici.
La scoperta della città preromana
La sensazionale scoperta archeologica, di questa grande città preromana, porta a Laino Borgo all’interesse di tanti archeologi, con rilevante eco su tutti gli organi di stampa nazionale. Essa rappresenta la conferma delle ipotesi tracciate nell’identificare sul colle di Santa Gada un grande centro urbano di epoca lucana, strutturato tra la metà del IV e la fine del III sec. a.C., con strade ortogonali e grandi casi a cortile italiche. Un luogo di culto dedicato ad una divinità femminile, con riti di passaggio ed elementi connessi alla fertilità. L’area interessata e sottoposta agli scavi, è quella di San Gada. La presenza di materiali e strutture in tutti i pianori interessati, ne fanno il più grande insediamento abitativo della valle del Lao-Mercure. In questa vasta area archeologica, erano state già trovate una grande vasca di laterizi, e un ampio settore di produzione con fornaci e pithoi.
La nuova scoperta ha avuto seguito nel corso della quarta campagna di scavi archeologici, condotta dal dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università di Messina sotto la direzione del professor Fabrizio Mollo. I manufatti votivi, coroplastici e ceramici, attestano uno spaccato dei culti di una comunità attiva, tra la fine del VI e l’età ellenistica che occupava i pianori di S. Gada. A reggere tutte le attività è il comune di Laino Borgo, guidato da Mariangelina Russo. Ma i lavori sono stati realizzati, grazie al sostegno finanziario del Parco Nazionale del Pollino. L’archeologia è l’arte di dare un volto a uno scheletro, un luogo a un oggetto e l’eternità alla polvere. (Fabrizio Caramagna)
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