Women Up 2020. In occasione dell’ultima edizione della Fashion Week di Cosenza si è dato vita a numerosi eventi, spettacoli e dibattiti culturali, sullo sfondo della moda, dedicando ampio spazio anche al mondo dell’associazionismo. A tal proposito, nei giorni scorsi, nell’incantevole location del Chiostro di San Domenico a Cosenza, si è tenuto un convegno sulla donna che oltrepassa se stessa e che produce cambiamenti. Il convegno è stato curato dall’associazione Alt (Associazione lotta tumori), da sempre mossa da una grande volontà solidale che onora la città cosentina.
Women Up 2020, tanti gli ospiti di spicco
Ad aprire l’evento è stato l’affettuoso saluto della presidente dell’associazione, Anna Maria Rende. A seguire, numerosi sono stati gli interventi. Citiamo William Auteri, direttore dell’ Uoc di neuroradiologia dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. E, ancora, i soci onorari Alt: Battista Barberio avvocato, Sergio Caruso criminologo e Giuseppe Pagliaro psicologo. A seguire Anna Maria Licursi, coordinatrice reparto terapia e cure palliative dell’Azienda ospedaliera di Cosenza; Daniela Colacino, insegnante di ginnastica dolce. A fare da moderatrice del convegno, la professoressa Maria Gabriella Gallo. Le conclusioni sono state lasciate per ultime e non a caso, a Giada Falcone, organizzatrice dell’evento Cosenza Fashion Week.
La coeducazione e l’inclusività
In onore dell’occasione, si sono tenute anche le nomine a membri onorari, di personalità di grande spicco, nell’ambito della prevenzione e della solidarietà sociale. Nonostante le dovute e rigide norme anti – Covid, l’evento è riuscito meravigliosamente e con grande soddisfazione degli organizzatori e dei presenti. La donna come protagonista di una realtà che seppur vive nel ventunesimo secolo, è costretta a combattere con asfissianti pregiudizi e stereotipi. Bisogna che si affermi la necessità di andare oltre i numerosi cliché che vogliono la donna in un modo, piuttosto che in un altro. Bisogna che si educhi alla coeducazione e all’ inclusività nelle case, nelle scuole e nelle società. Argomenti questi, che sposano benissimo il contesto della moda.
Women Up 2020: la moda e la libertà di rompere gli schemi
Il mondo della moda è infatti per consuetudine ridotto a stereotipi che ingabbiano l’essere femminile in stati di insicurezza e insoddisfazione. Diventa dunque necessario rompere gli schemi e onorare la vita, riconoscendo che la vera libertà si impara esercitandola. La bellezza è armonia di sorrisi nell’animo della donna che si abbraccia nella propria natura, ascoltando e sposando sé stessa. Affinché si crei un mondo in cui uomini e donne vivino serenamente, si configura come una missione, la diffusione di queste verità. Onore all’associazione Alt per aver sposato questi temi e a tutti i relatori che con lodevole chiarezza, sono riusciti a trasmettere importanti insegnamenti. Quelli che, veramente, vale la pena custodire e far propri.
A seguire il Gran Galà
Al termine del convegno, i relatori e gli invitati tutti, sono stati ospiti negli esterni del Bocs Art Museum, dove si è tenuto il Gran Galà. Il tutto, con apericena e sfilate di moda, tra le quali ricordiamo quella della stilista Luigia Granata. Un evento nell’evento sul tema “Donna promotrice nel nuovo umanesimo”, un’iniziativa che ha trasformato in realtà uno straordinario esempio di vicinanza e solidarietà tra umani.
(Foto Giusy De Marco)