Il comune di Aiello Calabro, in provincia di Cosenza, ha recentemente assunto un ruolo cruciale nel promuovere un messaggio di legalità e cultura. La Biblioteca comunale ha ospitato la presentazione del libro “La storia di mano di Gomma”, scritto da Antonio Anastasi, un’opera che esplora il complesso e oscuro capitolo di Grande Aracri, un periodo difficile della storia calabrese. All’evento hanno partecipato figure di spicco come il procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, Vincenzo Capomolla; la giornalista Giulia Zanfino, autrice di un docufilm sulla scomparsa di Giovanni Losardo; il professor Giancarlo Costabile, docente di pedagogia dell’antimafia presso l’Università della Calabria.
Una storia di mafia
Moderato dal giornalista Rino Muoio, l’evento è stato aperto da un saluto istituzionale del sindaco Luca Lepore, che ha voluto sottolineare le doti distintive di Aiello Calabro, definito un “paese sano”, che ha finora mantenuto una certa distanza dalle infiltrazioni mafiose. Lepore ha elogiato l’impegno della comunità nella crescita collettiva e nel rispetto della legalità, evidenziando l’importanza della conoscenza come arma fondamentale nella lotta contro il malaffare.
L’iniziativa ha dimostrato la volontà dell’amministrazione di educare le nuove generazioni al rispetto delle leggi e alla consapevolezza dei rischi connessi alla mafia. “Le ‘Case del Sapere’ – ha sottolineato il sindaco – sono essenziali nel processo di prevenzione contro il fenomeno mafioso”. La scelta di svolgere l’evento presso la Biblioteca comunale, inaugurata lo scorso giugno, sottolinea l’impegno costante nella promozione della cultura della legalità.
Il Procuratore Capomolla ha arricchito la discussione condividendo la sua visione sulla bellezza e il patrimonio della Calabria, purtroppo offuscata da infiltrazioni mafiose persistenti. Ha esortato tutti a mantenere alta la guardia, mettendo in evidenza come le organizzazioni criminali possano infiltrarsi anche in contesti apparentemente integri. “La lotta al malaffare – ha ribadito – deve essere un impegno collettivo”, riaffermando l’importanza della legalità come fondamento per il futuro della regione.
Una storia per riflettere
L’incontro ha fatto registrare una partecipazione numerosa da parte del pubblico, segno tangibile dell’interesse verso il tema affrontato. “Riflettere sul fenomeno mafioso ascoltando le esperienze di coloro che lo combattono ogni giorno è essenziale”, ha concluso Lepore, mettendo in risalto la rilevanza di eventi come questo nel promuovere una Calabria libera dalle influenze mafiose. In un momento in cui il rispetto della legalità sembra spesso ignorato, iniziative come questa rappresentano un faro di speranza, educazione e responsabilità per costruire un futuro migliore, fondato sui valori della giustizia e dell’integrità. La Biblioteca comunale di Aiello Calabro si conferma, dunque, un punto di riferimento per la crescita culturale e per la lotta contro la cultura del silenzio e dell’omertà.
(Foto: Comune di Aiello Calabro; Antonio Anastasi Pagina Facebook)