Mostra bibliografica e incontro di studi sullo sbarco angloamericano a Reggio Calabria. All’alba del 3 settembre 1943, a Reggio Calabria, gli italiani sconfessano il regime fascista- monarchico. La regione è il principale teatro, in Occidente, delle operazioni della seconda guerra mondiale. Quando, prima ancora dell’annuncio dell’armistizio, gli italiani scelgono, con l’Europa occidentale e gli United States, la democrazia. Presso la Sala conferenze dello Spazio Open di Reggio Calabria, oggi, dalle ore 18:00, gli editori Città del Sole, Laruffa, Progetto 2000, di concerto con il Ministero della Cultura, Biblioteca Nazionale di Cosenza, l’Associazione Culturale Anassilaos. E ancora, la Bottega editoriale, l’Associazione Calabria in armi “Per la Patria”, l’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea, lo Spazio Open e l’Universitas Vivariensis, presentano la Mostra bibliografica e multimediale e l’incontro di studi, sulla ricorrenza degli ottanta anni dallo sbarco delle Forze armate delle Nazioni Unite a Reggio Calabria, del 3 settembre 1943, nel corso della seconda guerra mondiale.
Mostra bibliografica e incontro di studi. Tante personalità importanti
L’incontro sarà aperto e moderato da Fulvio Mazza, storico e direttore di Bottega editoriale. Relaziona Stefano Vecchione, storico, sugli aspetti militari dello Sbarco a Reggio Calabria. A seguire gli interventi dei saggisti Fabio Arichetta, sul ceto politico reggino prima e dopo la guerra, e Nando Castagna, sull’ultima battaglia: Operation Ferdy. E del generale Pasquale Martinello, presidente di Calabria in Armi. E infine le considerazioni di Franco Arcidiaco, direttore di Città del sole edizioni, Roberto Laruffa, direttore di Laruffa editore, e Demetrio Guzzardi, rettore dell’Universitas Vivariensis e direttore di Editoriale Progetto 2000. Dopo gli eventi della battaglia dello Stretto di Messina tra l’8 e il 16 agosto 1943, combattuta insieme per l’ultima volta dagli eserciti italiano e tedesco e vinta, dalle ore 2:30 del 3 settembre 1943, la costa di Reggio Calabria viene illuminata a giorno da 700 cannoni americani e inglesi. Questi annunciano, con il loro carico di morte di 250 mila granate, il ritorno della democrazia sul suolo dell’Europa continentale. Giusto quattro anni dopo l’inizio della guerra del 3 settembre 1939.
Mostra bibliografica e incontro di studi. La traversata dello Stretto dai porti di Catania e Messina
Protette dalle navi da battaglia delle Royal Canadian Navy e della Royal Navy, i piccoli e grandi mezzi da sbarco, cominciavano l’attraversata dello Stretto dai porti di Catania e Messina. I soldati del British XIII Corps e del Canadian 1st Infantry Division, sbarcano sulla costa calabrese. Dwight D. Eisenhower, Bernard Law Montgomery e George S. Patton si aspettano a difesa delle Calabrie il XXXI Corpo d’armata del Regio Esercito, 2.090 ufficiali, 2.537 sottufficiali e 46.582 militari di trupp. Oltre alla Fallschirm panzer division “Hermann Göring”, ai diavoli verdi della 1. Fallschirmjäger-Division, alla 26. Panzer-Division, operativa a est di Palmi, tra Catanzaro e Nicastro, a Castrovillari e Sibari, a Maratea, e alla 29. Panzergrenadier-Division, in movimento lungo la direttrice Rosarno, Laureana di Borello, Niscastro, Castrovillari. Tenuto conto che l’Asse poteva impiegare contro eventuali sbarchi nell’Italia meridionale 684 aerei tedeschi e 877 italiani, dislocati sui vari campi di volo di Calabrie, Corsica, Sardegna e Provenza. E in aggiunta altri 500 tra caccia e bombardieri dislocati a Creta, nei Balcani e in Grecia. Ma durante l’Operation Baytown sulla costa calabra, i british sherman tanks and infantry advanced north from Reggio, non incontrarono alcuna resistenza.
Il Regno d’Italia costretto a cessare le ostilità
Il comandante della 10. Armee, aveva, infatti, ordinato ai reparti della Wehrmacht e della Luftwaffe dislocati nella regione, il ripiegamento presso il centro di difesa predisposto tra Salerno e Napoli e il trasferimento degli aerei negli altri aeroporti della Corsica e di Foggia. Qualche ora dopo dello sbarco dei soldati britannici sulla costa di Reggio Calabria, alle 17:15, tra gli ulivi secolari di Cassibile in Sicilia, fu sottoscritta la fine delle ostilità tra il Regno d’Italia e le Nazioni Unite. Ma con il primo ministro e segretario di Stato Pietro Badoglio e il re Vittorio Emanuele III indecisi sull’armistizio. Il Regno d’Italia era definitivamente costretto a cessare le ostilità , di là del termine “armistizio”, era difatti una resa senza condizioni che entrava in vigore alle ore 17:30 di Algeri (18:30 in Italia). Al momento dell’annuncio non previsto dell’armistizio da parte del comandante delle Forze armate delle Nazioni Unite, generale Dwight D. Eisenhower, che costringeva il Governo italiano a confermare la resa poco più di un’ora dopo, alle 19:42, con un messaggio di Pietro Badoglio. A cinque giorni dallo sbarco, non si registrò nessuno scontro a fuoco tra italiani e britannici.
La mostre per far conoscere i personaggi e gli eventi legati alla guerra
L’8 settembre, quando si passa da nemici ad alleati nello spazio di una giornata, una compagnia di 100 ragazzini dell’8° Battaglione del 185° Reggimento della Divisione Nembo, fu la sola a combattere – per l’onore dell’Italia – contro preponderanti forze anglo-canadesi. Alle 20:00, quando era già stata diffusa la notizia dell’armistizio e della fine delle ostilità, sulle improvvisate trincee dell’Aspromonte si spegnevano gli ultimi echi del dramma di una generazione sfortunata. Il 9 settembre, mentre i britannici risalivano le Calabrie, 600 navi da guerra degli Alleati cominciarono a oscurare il Golfo di Salerno. Il 14, i 2.020 internati del Campo di concentramento di Ferramonti, in gran parte ebrei, sono stati i primi , a essere liberati durante la seconda guerra mondiale. Con l’illusione della pace, gli italiani si avviarono invece a un lungo periodo di bombardamenti, guerra civile, rappresaglie e stenti. Con la mostra bibliografica e multimediale e l’incontro di studi, gli organizzatori vogliono far conoscere i personaggi e gli eventi legati a quel periodo bellico, con le Calabrie . Principale teatro, in Occidente, delle operazioni della seconda guerra mondiale, testimoni del sacrificio e del forte spirito di abnegazione dei reparti militari in conflitto. Quando, prima ancora dell’annuncio dell’armistizio dai microfoni dell’E.I.A.R., gli italiani scelgono, con l’Europa occidentale e gli United States, la democrazia.
Un momento epocale per la politica la cultura e l’economia
È un momento epocale della storia non solo politica, ma anche culturale, economica e sociale della Nazione. Tra mille difficoltà, militari e civili, all’alba del 3 settembre 1943, a Reggio Calabria, sconfessano il regime fascista-monarchico e l’azione ambigua del governo Badoglio. Intraprendono, con convinzione, la strada della libertà e della sovranità popolare che nella Costituzione troverà la propria sublimazione.
( Foto Stefano Vecchione)