Oggi Marco Calderaro avrebbe compiuto 24 anni, un cortometraggio ricorderà la sua vita. Due occhi verde mare, quello però tempestoso di fine estate, che si infrange burrascoso sugli scogli, ed un sorriso che esprime tutta la gioia per la vita. Un ragazzo dai modi gentili, un guerriero dal cuore nobile, educato e rispettoso, che trovava sempre il tempo per tutti. Una maglia numero nove, quella indossata dai bomber, intrigante, capace di far sollevare le folle quando gonfi la rete. Questo era Marco Calderaro. Oggi sarebbe stato per lui, un giorno di festa, il suo compleanno, quello da passare con la mamma Chiara, il papà Gabriele, il fratello Matteo e tutti gli amici che lo amavano tanto. Una morte che dopo quasi quattro anni, ancora appare ingiusta e ladra. Una giovane vita finita su un asfalto caldo all’alba di una mattina d’estate.
Oggi Marco Calderaro avrebbe compiuto 24 anni. L’amore per il calcio e per i bambini
Marco, la sua passione per il calcio, per i bambini, per il suo Ibrahimovic. Il tempo passa velocemente ma non dà tregua e pace ai cuori di chi non può rassegnarsi al fatto che lui non ci sia più. Ma la sua è una vita che seppur breve merita di essere ricordata. Ed è per questo che nasce l’idea di un cortometraggio che ci racconterà Marco a 360 gradi, fino ad un tragico ed inesorabile epilogo. “L’ultimo viaggio”, un’idea dell’avvocato Daniela Santelli, con la Produzione Tempi moderni di Ermanno Reda e Gianfranco Confessore. Quest’ultimo, ne curerà anche la regia e la sceneggiatura. Un progetto a cui si tiene molto, e che avrà anche una finalità sociale importante, constatato il numero elevato di incidenti stradali ai danni di tante giovani vittime. Gli anni passano, la clessidra scandisce il tempo, ma lassù, dove volano i sogni, esiste l’eternità.
Ciao Marco
( Foto Facebook)