Il Castello normanno-svevo di Cosenza, è collocato sul colle Pancrazio, uno dei sette colli della città, ad un’altura di 383 metri s.l.m. Guardiano austero e maestoso della nostra bella Cosenza, ne domina il panorama. Il forte viene spesso definito “Normanno”. A partire dal XII secolo, Ruggiero II lo ingrandì e in questo periodo diventò la sede anche della Curia. Danneggiato da un violento terremoto nel 1184, il castello è stato completamente ricostruito poi da Federico II di Svezia che ne ha cambiato totalmente la struttura. Esattamente una struttura difensiva. La forma è rettangolare, mentre le torri sono angolari, con corridoi merlati e sale voltate. Per entrare nel castello, si attraversa un portale su cui risalta lo stemma aragonese. Con gli Angioini, esattamente con Luigi III duca di Calabria e la sua sposa Margherita di Savoia, il castello assume per la prima volta la funzione di residenza principesca.
La storia del castello normanno-svevo di Cosenza
Poi con la dominazione spagnola nel VI secolo, ritorna ad avere la sua funzione militare, fino a quando un altro terremoto, quello del 1638, ne distrugge in gran parte la struttura. Risultando i lavori per la ricostruzione troppo costosi, si decide di lasciare l’edificio, allo stato di abbandono. Con la presenza dei Borboni nel XIX secolo, si restaurarono parecchie parti, e si modificò di nuovo l’aspetto del castello che assunse la funzione di carcere. Nell’ultimo secolo dopo numerosi terremoti, la costruzione ridotta a rudere, ha cessato di avere qualsiasi funzione. E dopo il sisma del 1870, con epicentro proprio Cosenza, il castello è diventato proprietà del Comune. I restauri sono iniziati nel 2008 e terminati nel 2015.
Costituito da due piani, quello di sotto con sale e ambienti voltati che sono disposti intorno ad un chiostro, che oggi ospita manifestazioni all’aperto. Tra gli ambienti più belli e suggestivi, si rammenta, il Salone delle Armi e la torre ottagonale voluta fortemente da Federico II. A quello superiore invece, troviamo, una terrazza con vista a 360 gradi sull’intera città di Cosenza, da un lato la valle del Crati, dall’altro la Presila.
I passaggi segreti
Insomma lo sguardo di ogni visitatore, può vagare proprio come quello di Leopardi quando dal Monte Tabor contemplava “l’Infinito”. Ma come ogni Castello che si rispetti, nasconde i suoi misteri, come i passaggi segreti della Torre ottagonale, e le vie di fuga che la collegavano a diversi punti della città.
Tra cultura e fantasia
Ad oggi il Castello di Cosenza è uno spazio aperto che ospita eventi culturali, turistici e sociali. Un avvenimento particolare da menzionare, che si ripete spesso, è il Festival del Fumetto e del gioco, le Strade del Paesaggio. Qui la magia è a dimensione di bambino. Un evento che stuzzica la fantasia, consentendo loro di godersi la mostra dei loro Supereroi e l’incantesimo, in un luogo fatato come il Castello Svevo. Quando pensiamo ad un Castello, pensiamo ad una fiaba, magari a Cenerentola, a storie lontane, ad intrighi di corte, ai tradimenti, alle guerre, insomma tra fantasia e realtà, tutto può essere accaduto all’interno di questo posto magico. Che dire, come in ogni fiaba che si rispetti, oltre al Castello ci vogliamo augurare che ci siano anche un principe ed una principessa che innamorati, vegliano silenziosi su Cosenza.