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Cosenza, conosciuta da sempre come “L’Atene della Calabria”

Dipinto Storico Citta Di Cosenza

Cosenza sorge su due fiumi, il Crati e il Busento, e su sette colli (come Roma): Pancrazio, Torrevetere, Guarassano, Triglio, Venneri, Gramazio e Mussano, disposti a destra e sinistra del fiume Crati. Si estende nella valle di confluenza tra i due fiumi che la dividono in due, la parte più antica e quella moderna. Questo conferisce alla città una connotazione diversa dalle altre della regione.

L’Atene della Calabria

Da sempre identificata come “L’Atene della Calabria”, in riferimento alla tradizione culturale acquisita tra il XV e XVI secolo. Dal punto di confluenza – ne deriva il nome Consentia, così chiamata dallo storico greco Strabone – sul ponte di Alarico posto sui due fiumi, è visibile l’area del primo insediamento dell’intera città Vecchia. La città vecchia è costruita sul colle Pancrazio sulla cui sommità si staglia la figura del Castello Svevo, imponente fortezza millenaria, roccaforte di Federico II di Svevia. La moderna città si sviluppa lungo la riva sinistra del Crati, sulla pianura verso Nord. Fu fondata dai Bruzi in epoca remota nel IV secolo a.C., centro fiorente anche della Magna Grecia, di cui si hanno traccia nelle monete di bronzo, in alcuni oggetti artistici ed in diverse epigrafi.

Dipinto storico città di Cosenza
Dipinto storico città di Cosenza – autore del XV secolo sconosciuto – copia della celebre stampa dell’Abate Giovan Battista Pacichelli

Fu assoggettata da Alessandro il Molosso, re dell’Epiro, giunto in Italia per combattere contro i Lucani, dai quali trovò dura sconfitta, ed infine ebbe sepoltura a Cosenza. Nel 204 a.C. venne occupata dai Romani, non perdendo mai la sua importanza economica, tanto che l’imperatore Augusto, volle che vi passasse la via Popilia, per le comunicazioni con Reggio Calabria e la Sicilia. In età barbarica, vi giunse anche il re dei Visigoti Alarico, che carico di bottino dopo aver saccheggiato Roma, pensò di attraversare la Calabria per giungere in Africa, ma giunto in città, trovò morte improvvisa a causa della malaria; il suo corpo insieme ai suoi tesori ed il cavallo, furono sepolti di notte, deviando il corso del fiume Busento, in effetti la sua tomba non venne mai ritrovata dal 410 d.C.

Cosenza Vecchia da visitare

L’affascinante città Vecchia, si snoda , con il suo principale Corso Telesio, salotto dell’Urbe, passeggiando tra intrecci di vicoli e case medievali, palazzi antichi, botteghe e locali storici. Al centro del corso, fu eretto il Duomo, risalente al XIII secolo. Nell’imponente chiesa è custodita l’immagine della Madonna del Pilerio, protettrice della città. Nel duomo è anche sepolta Isabella d’Aragona. Risalendo il corso, la vecchia città si eleva all’eleganza. Troviamo infatti il Teatro Alfonso Rendano, il Palazzo del Governo (sede della Provincia), la Biblioteca Civica, e il Palazzo dell’Accademia Cosentina. Tutti ubicati in piazza XV marzo di forma quadrangolare. Nell’ultimo lato della piazza ad ampio respiro, si sviluppa la Villa Vecchia. È un giardino dell’ottocento polmone della città di circa 3.000 metri quadrati, sul colle Guarassano sviluppandosi in più piani, ricca di verde e di fontane.

Duomo Cosenza
Duomo di Cosenza – Fonte foto: Gianlucacs

Sempre dal centro di piazza XV Marzo è stata eretta la statua di uno dei più celebri cosentini, il filosofo Bernardino Telesio. Dalla piazza è visibile l’imponente Castello Svevo. Percorrendo le incantevoli stradine (in losa e pavè) di Cosenza Vecchia, è facile notare per la sua conformazione a schema piramidale la diversità dei ceti che la popolano. La parte nobile posta al vertice. Alla base ritroviamo classi sociali più basse. Continuando la passeggiata e scendendo dal corso principale, tenendoci alle spalle piazza XV Marzo, troviamo, alle spalle del Duomo, lo storico Caffè Renzelli. Questo storico bar, risparmiato dal terremoto è stato recentemente ristrutturato pur mantenendo il mobilio del 1800.

Percorrendo la città…

In Piazza Duomo, troneggia l’imponente Cattedrale di Santa Maria Assunta, luogo di culto principale di Cosenza. La costruzione risale alla metà del secolo XI, che nel giugno 1184 un violento terremoto ne provocò il crollo; la ricostruzione fu lenta ma nel 1222, alla presenza dell’Imperatore Federico II il Duomo fu consacrato. Al Suo interno, la Stauroteca, il dipinto della Madonna del Pilerio allattante, del secolo XIII. Il transetto invece ospita una scultura presente su tutti i libri di storia dell’arte: il monumento funebre di Isabella d’Aragona, di re Filippo di Francia.

Chiostro Di San Domenico Interno
Chiostro Di San Domenico – Foto di Osvaldo Spizzirri

Altre chiese di notevole rilevanza sono: San Domenico con il chiostro. Questa chiesa, costruita tra il 1441 e il 1468, è il complesso monastico a cui appartiene la chiesa di San Francesco d’Assisi. Continuando nella passeggiata su Corso Telesio, dirigendoci verso la parte nuova della città, troviamo a destra, la Casa delle Culture. Questo centro polifunzionale è stato costruito agli inizi del seicento. È sede di convegni, mostre d’arte, rassegne cinematografiche e musicali. Di recente è anche un primo nucleo del costituendo Museo della Moda e del Costume. Tra antichi Palazzi nobiliari, vecchie Botteghe e locali tradizionali, domina anche il gusto della buona cucina cosentina. Ricordiamo inoltre, che Cosenza nel 1844 partecipò ai moti mazziniani.

Oltre il Ponte Mario Martire…

Cosenza nuova si espande oltre il Ponte Mario Martire, che la divide dalla zona vecchia. Nel 2008 viene nominata Città d’Arte. Lungo il corso principale della città nuova, il Corso Mazzini, si può visitare il MAB Museo. Il museo ospita le opere d’arte donate da Carlo Bilotti. È uno dei quattro musei all’aperto d’Italia, con opere di Modigliani, De Chirico, Sasha Sosno, Salvatore Dalì, Mimmo Rotella, Giacomo Manzù etc. Il fermento culturale che Cosenza sta attraversando, si può toccare con mano, basta guardare le ultime strutture realizzate. Stiamo parlando del futuristico ponte di Calatrava, ottimo esempio di riqualificazione urbana, inaugurato a gennaio 2019. E poi ancora del Museo Multimediale in Piazza Bilotti, il Planetario Giovanni Battista Amico, presso via Sant’Antonio dell’Orto. Geograficamente gode di una buona posizione, a circa 35 Km dal mare e 46 Km dalla Sila, in cui vive il lupo, simbolo della squadra di calcio.

Cosenza, conosciuta da sempre come “L’Atene della Calabria” ultima modifica: 2019-12-12T12:50:12+01:00 da Giusy De Iacovo

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