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Covid: l’ospedale di Cosenza utilizza il plasma dei guariti

Ospedale Sangue

L’ospedale Annunziata di Cosenza è il primo in Calabria a sperimentare il plasma dei guariti contro il Covid 19. Tutto parte dal Centro trasfusionale diretto dal dottor Francesco Zinno e dalla UOC Malattie Infettive, diretta dal dottor Antonio Mastroianni. Si parla di immunoterapia passiva, una delle frontiere dei trattamenti antinfettivi che risale all’epoca pre-antibiotica.

Morrone Annunziata
L’ospedale Annunziata di Cosenza

L’ospedale di Cosenza sperimenta una nuova cura contro il Covid

Il direttore del Centro trasfusionale del nosocomio cosentino ha spiegato che l’evoluzione dell’epidemia e la mancanza di un farmaco di sicura efficacia per la cura, hanno aperto la strada a molteplici opzioni terapeutiche, attualmente allo studio. In attesa di una terapia farmacologica specifica, l’immunoterapia, ovvero l’infusione di plasma iperimmune, potrebbe rappresentare il trattamento d’urgenza più efficace e sicuro. Al momento si parla di due pazienti guariti dal Covid-19 proprio con l’impiego del plasma dei guariti. Essi, si ritengono idonei a donare il plasma, ricco di anticorpi/immunoglobuline, secondo quelli che sono i principi indicati nel Protocollo regionale. Sono previste per i prossimi giorni altre donazioni.

Sacche Plasma Sangue

L’ospedale cerca donatori

Il dottor Francesco Zinno specifica che si ‘reclutano’ pazienti che hanno i requisiti necessari per essere donatori di plasma, secondo la previsione della normativa vigente. Persone guarite da almeno 14 giorni, da infezione SARS-COV-2 . Il plasma è ottenuto, attraverso un procedimento di aferesi. Il sangue prelevato dal soggetto, viene poi centrifugato e filtrato, con separazione delle sue componenti. La componente plasmatica viene, poi, ulteriormente sottoposta ad inattivazione virale. Così facendo, si rende più sicura.

plasma
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Il plasma convalescente come risorsa salva-vita

Il dottor Antonio Mastroianni ci parla di obiettivi, affermando che quello principale è quello di reclutare donatori di plasma convalescente nel presidio ospedaliero cosentino. Lo scopo è di poterlo somministrare a pazienti considerati idonei, secondo il Protocollo regionale di riferimento, derivato dalla letteratura internazionale. Il plasma convalescente o le immunoglobuline vengono usati come ultima risorsa salva-vita, in altre gravi malattie infettive. Ad esempio, per migliorare il tasso di sopravvivenza, dei pazienti affetti da Sars, Ebola o dalla sindrome respiratoria del Medio Oriente.

Plasma dei guariti già utilizzato per il virus A H1N1

Secondo il dottor Mstroianni, la tecnica di utilizzare il plasma convalescente, ha ottenuto risultati anche nel caso del virus A H1N1 durante la pandemia del 2009. Una possibile spiegazione dell’esito positivo di tale procedura è che, gli anticorpi contenuti nel plasma convalescente, potrebbero migliorare l’immunità umorale. Quindi, la capacità di sopprimere la circolazione del virus, nell’organismo. Considerando che il paziente sviluppa l’immunità primaria, entro i primi 10-14 giorni con conseguente eliminazione del virus, dovrebbe essere più facile somministrare il plasma convalescente, nella fase iniziale della malattia.

Coronavirus
Coronavirus

Un messaggio di speranza

Sicuramente un messaggio di speranza, di professionalità e di avanguardia, che trapela dalle stanze “indaffarate” dell’ospedale cosentino. In quei reparti dove la disperazione oramai da mesi, è pane quotidiano, dove si affronta un nemico invisibile e sconosciuto. Ed ecco che i medici si trasformano in super eroi, quelli che combattono per salvare una vita umana che, in un letto di ospedale, lotta per sopravvivere.

Covid: l’ospedale di Cosenza utilizza il plasma dei guariti ultima modifica: 2020-05-07T06:21:12+02:00 da Daniela Santelli

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