Sostenere l’ambiente tramite l’arte, la bellezza, e il coinvolgimento dei cittadini in rete, non può che restituire alle città, nello specifico a Cosenza, spazi dimenticati alla bellezza. Parimenti offrire nuove policies urbanistiche alle istituzioni. Il progetto Sturg è stato tutto questo per la città bruzia. Un vero e proprio vulcano emotivo tra i citizens del passato con quelli del presente e del futuro.
Il primo evento di rigenerazione Urbana e sociale attraverso le arti nel Sud Italia. Una metafora di rinascita tra musica classica e contemporanea, danza, fotografia ed eco–music in un esperimento di cinema verticale in diretta. Una performance multi – disciplinare, unica nel suo genere e senza precedenti, conclusasi con grande successo. Il progetto Sturg ha preso forma in Piazza XV Marzo, riconosciuta come una delle zone più belle del centro storico di Cosenza. Nell’area adiacente la piazza, la gradinata del liceo classico Bernardino Telesio, è stata protagonista della scena. Divenuta per l’occasione un Open Museum, collegato virtualmente a tutto il mondo, tramite una web-app dedicata. La scalinata rigenerata del liceo Telesio, sarà intitolata alla memoria di Lea Garofalo, secondo l’intenzione del sindaco Franz Caruso. Lea Garofalo, testimone di giustizia e vittima della ‘ndrangheta.
Il progetto Sturg
Il progetto S.T.U.R.G. (Stairway To Urban Ri-Generation), è stato ideato e coordinato dall’ Associazione musica contro le mafie. Sostenuto inoltre e finanziato nell’ambito della 3^ edizione dell’avviso pubblico Creative Living Lab promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del ministero della Cultura. Atto a rendere la città culturalmente più attrattiva e bella. Diverse personalità artistiche internazionali sono state coinvolte nel progetto . Anche la cittadinanza cosentina con la propria presenza, ha dato in merito, una ottima risposta.
I partner della serata
Gennaro de Rosa è stato l’ideatore e il regista di tutta la performance. Il violoncellista Stefano Amato (Brunori Sas) ha diretto il quartetto d’archi Mousikè, e composto una suite originale, sulla quale è stata costruita l’intera esibizione. E poi ancora, Maurizio Capone, la compagnia Create Danza. Presenti anche gli studenti musicisti e danzatori del Liceo Coreutico e Musicale Lucrezia Della Valle di Cosenza. L’Accademia Belle Arti di Catanzaro, i fotografi Chiara G. Leone e Luigi A. Patitucci, nonché il regista video Giovanni Rodìa. L’introduzione è stata curata da Marcello Ravveduto docente nelle Università di Salerno, Roma3 e Reggio Emilia. Quest’ultimo ha sottolineato l’importanza del progetto, visto come cantiere, come una fucina di arti e rinascita.
Uno schermo gigante alto 5 metri, formato tipico dello smartphone, ha dato al pubblico presente, l’opportunità di vedere tutto in diretta. Dagli scatti fotografici, e l’intera coreografia svoltasi tra la piazza, sotto la statua di Bernardino Telesio e il portico del Teatro Rendano. Tutto questo grazie da un team composto di oltre 50 persone, tra tecnici, danzatori, musicisti, coadiuvati dall’utilizzo della tecnologia virtuale. Per la città bruzia, è stato un momento unico e irripetibile. Evento voluto dal ministero della Cultura, frutto non solo di grandi professionisti qualificati, ma anche di tanta estemporaneità.
Benissimo 👏