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Barbara Millicent  Roberts, la prima Barbie con sindrome di Down

Scuola Danza Con Le Barbie Down

Barbara Millicent  Roberts, la prima Barbie con Sindrome di Down. Barbie nei primi anni della sua commercializzazione era uno stereotipo di bellezza irraggiungibile. Nel corso del tempo, e soprattutto seguendo l’emancipazione della donna, Barbie si è evoluta per rappresentare tutte le bambine del mondo, con quattro tipi di fisico. Ventidue colori di occhi, ventiquattro acconciature e sette tonalità di pelle. In questi giorni la Mattel lancia sul mercato la Barbie con la sindrome di Down, un’evoluzione questa in linea con la campagna contro le differenze di genere nella disabilità. Dopo che nel 2016 ci fu l’uscita di Barbie Curvy, Barbie Tall e Barbie Petite. Obiettivo questo di dare opportunità alla comunità di bambini e bambine con la sindrome di Down di giocare con la Barbie che più gli somiglia. Un passo molto importante verso l’inclusione assolutamente da non sottovalutare.

Copertina Brbie Down

Barbara Millicent  Roberts è un passo importante verso la “normalità”

Barbie Down

In questo secolo dove tutto cambia e si evolve, ma purtroppo ancora proiettato verso i canoni della bellezza perfetta, questo è un passo importante verso la “normalità reale”. Fatta di umanità che professa, ma a volte non attua, e allora che ben venga Barbara Millicent  Roberts, la prima Barbie con sindrome di Down. Non ha gambe chilometriche, indossa un abito con tanti fiori e una collana rosa al collo che rappresenta le tre punte del ventunesimo cromosoma. Bisogna farne ancora di strada affinché non si possa guardare più alle “differenze”, ma fare in modo che proprio quelle caratteristiche fisiche non siano diversità ma unicità. Lo siano per tutti quei bambini e bambine che fanno un percorso didattico doppiamente difficoltoso e che in virtù di ciò, meritano più di tutti le opportunità che la società offre anche nello sport.

La diversità è ricchezza, la vera disabilità è di chi discrimina

Se si pensa che la vera disabilità oggi la si può definire ignoranza, la stessa che ha precluso alla piccola ballerina di 12 anni affetta da sindrome di Down, nella vicina Puglia, la partecipazione al saggio di fine anno accademico nella scuola che frequentava da circa sei mesi. Un aspetto di chi ignora la bellezza nelle varie sfaccettature senza filtri perché loro sono belli così. L’importanza di abituare già da piccoli anche nel
gioco dapprima e poi nella quotidianità di chi pratica la danza, è una delle prerogative dello “Studio Danza” di Cassano Ionio che in sinergia con l’Aipd di Cosenza si prodiga per l’inclusione di ballerini con sindrome di Down nel contesto coreutico di gruppi di danza dove non si evincono differenze fisiche ma solo la bellezza di ballerini che trasmettono emozioni.

(Foto Grazia Danza/Foto Wikipedia)

Barbara Millicent  Roberts, la prima Barbie con sindrome di Down ultima modifica: 2023-05-09T06:36:34+02:00 da Grazia Danza

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