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Maria Pia Iannuzzi l’attrice con due anime, una romana e una cosentina

Maria Pia Iannuzzi Foto Copertina

Maria Pia Iannuzzi l’attrice con due anime, una romana e una cosentina. Nata a Roma da genitori meridionali, per decisione del padre si trasferisce a Cosenza, dove vive la sua adolescenza e studia al liceo classico. La mamma sente la nostalgia della capitale e rientrano a Roma. Si iscrive all’Università la Sapienza, dove si laurea in Lettere moderne, Dipartimento musica e spettacolo, studiando anche recitazione al Teatro “La Scaletta” di Roma con Gianni Diotajuti e Antonio Pierfederici. La passione che coltiva da adolescente per il cinema e il teatro, diventa per lei la ragione di vita. Molte le sue esperienze nel campo del cinema, del teatro e del doppiaggio. Tra i suoi ultimi lavori teatrali, Grisaglia blu di Sergio Velitti, regia di Nello Pepe, Compagnia Quinta Scenica; Ci metto la firma (Voce narrante) scritto e diretto da Francesca Romana Miceli Picardi; Le voci dentro (La cameriera) regia di Giuseppe Schirillo e The Desire: diventa ciò che sei Musical di Eric Stollo, regia di Margherita Tiesi, compagnia I commedianti di Dio.

Maria Pia Iannuzzi, come nasce questa sua passione?

Con precisione non saprei. So solo che molto presto si fece sentire, forte e chiara. Ero attirata da tutto quello che era spettacolo. E poiché non potevo uscire, come le altre mie amiche o frequentare feste, perché i miei genitori non me lo permettevano, trovavo il modo di evadere e fantasticare, guardando la tv. Mi ricordo che le trasmissioni delle reti Rai, allora solo primo e secondo canale, non avevano orario continuato, come succede oggi. Apertura e chiusura dei programmi, venivano annunciate mediante grafiche disegnate e ambientate su un cielo nuvoloso, rigorosamente in bianco e nero, come il famoso traliccio di linee intrecciate, con il logo TV e RAI Radio Televisione Italiana.

Maria Pia Iannuzzi Al Festival Del Cinema Italiano
Maria Pia Iannuzzi al Festival del cinema italiano

Ha dei ricordi adolescenziali sulla tv o sul teatro?

Negli anni ’70, finalmente, le immagini acquisirono il colore. Conosco a memoria la sigla di Carosello e le modifiche sonore che subì.  Ero incuriosita dalle prime pubblicità che erano veri e propri primordiali cortometraggi o clip: Calimero pulcino nero, Jo Condor o Miguel son Mi. Inoltre vedevo recitare tutti i grandi attori di teatro, come Alberto Lionello, Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice, Gino Cervi e Fernandel, Albertazzi e la Proclemer, Raimondo Vianello e Tognazzi, Valter Chiari, Laura Antonelli. E tanti altri.

Suo zio le aveva dato un nomignolo particolare quale?

 Uno zio mi aveva  appiccicato un nomignolo simpatico per lui, ma poco carino secondo me, “topo di televisione”.  Ma cosa dovevo fare? Ero una bambina a cui veniva negato il permesso di uscire e che aveva trovato una alternativa nobile e si divertiva fantasticando. Guardavo finanche le “PROVE TECNICHE DI TRASMISSIONE” che (chi ha la mia età ricorderà sicuramente) nel primo pomeriggio, sospendevano le trasmissioni. Quindi, quel “topo di televisione”, non si cibava di formaggio, ma di arte, spettacolo, cultura e varietà, con Macario e le soubrette, le sorelle Kessler. Corrado, la Carrà, Aldo Fabrizi, Monica Vitti, De Sica. Di tutti i film in banco e nero stranieri e italiani, come “Quattro passi fra le nuvole”, quelli del Neorealismo come “Ladri di biciclette”, o “Il Sorpasso” di Vittorio Gasman. E poi Proietti, il mio idolo.

Maria Pia Iannuzzi Sante Blasi E Nello Pepe
Maria Pia Iannuzzi Sante Blasi e Nello Pepe

Lei si definisce una donna con due anime, una cosentina e una romana. Un giorno lei decide di confessare a sua madre la sua passione per il teatro

Sì io ho due anime, una romana e una cosentina. Sono nata a Roma, poi mio padre decise di ritornare a Cosenza. Qui frequentai le scuole, fino al Liceo Classico. La nostalgia di mia madre per la città eterna, ci riportò nella Capitale. E ora vivo a Roma da più di trent’anni. Un bel giorno trovai il coraggio di confessarle quella “strana e anomala” esigenza, che ormai sentivo come un disagio, una incomprensione. Ma come recitare e dove? Mia madre, insegnante di Italiano e Storia nell’unico Liceo Artistico della città, parlò di sua figlia a qualche alunno e il più sensibile, forse anche il più coraggio fra tutti, Sante Blasi- promettente scenografo- si propose di aiutarmi, inserendomi in un a piccola compagnia  di teatro amatoriale. Il Teatro Musicale Giovani, con un certo Graziano Olivieri che ne era il regista. Di piccola statura, ma con una voce calda e affabulante, che proprio da poco ha compiuto 90 anni. Costui, senza curarsi del mio timore, mi mise alla prova dicendo: “Leggi questo”.  Lessi di getto e andò bene. Ma seppi solo dopo, che avevo sottratto la parte già assegnata ad una ragazza come me, forse più forte di carattere, ma di questo mi ​cruccio ogni volta, quando ci penso, perché subii il suo rancore, non so se giusto, o no. Con il tempo fu tutto chiarito e diventammo amiche.

Con quali opere ha debuttato e che studi ha fatto?

Il mio debutto fu   l’“Antologia di Spoon River” di Lee Master e poi La calzolaia ammirevole di Garçia Lorca. Mi iscrissi all’università di Roma, La Sapienza, indirizzo moderno, della facoltà di Lettere, Dipartimento di Arte Musica e Spettacolo, impresso a caratteri cubitali sia al dipartimento, che nel mio cuore e nella mia mente. Contemporaneamente frequentavo la Scaletta, scuola teatrale diretta dai grandi Gianni Diotaiuti e Antonio Pierfederici, prodotti dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico.

Maria Pia Iannuzzi
L’attrice Maria Pia Iannuzzi prima di un evento

Un curriculum il suo veramente prestigioso che spazia dal teatro, al cinema, alla radio, al doppiaggio.  Fino al suo recente lavoro teatrale Grisaglia blu, regia di Nello Pepe, proprio all’Officina delle Arti di Cosenza. Ma se dovesse pensare ad un sogno da realizzare ancora, quale sarebbe?

Si da poco ho portato in scena all’Officina delle Arti il lavoro teatrale Grisaglia blu con la regia di Nello Pepe, emozionandomi nella città di Cosenza, che sento anche parte di me. Quando ho capito che volevo fare l’attrice, timida e introversa come ero, per esprimermi, dovevo fare quello che nella vita reale non mi riusciva: cioè fingere. Infatti quando ancora oggi, per ottenere qualcosa di difficile o mascherare degli stati d’animo mi dicono, “Sei un’attrice, fingi!”, non capisco e non approvo. Quello si fa solo sul palcoscenico o davanti alla macchina da presa. La considero un’arte, quella capacità che dovrebbe essere un lavoro a tutti gli effetti, come le altre professioni. Per quanto riguarda i sogni, non fantastico più, vivo giorno per giorno, godendomi quello che ho. Mi piacerebbe essere letta per quella che sono.  Un sogno da realizzare ancora lo devo sognare!

( Foto Maria Pia Iannuzzi)

Maria Pia Iannuzzi l’attrice con due anime, una romana e una cosentina ultima modifica: 2023-07-30T08:43:27+02:00 da Daniela Santelli

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