San Nicola Cattedrale e Cripta Normanna a San Marco Argentano - itCosenza

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San Nicola Cattedrale e Cripta Normanna a San Marco Argentano

Cattedrale Di San Nicola

A San Marco Argentano paese in provincia di Cosenza, posto su di una collina a strapiombo sulla Valle del fiume Follone, in cui sorge la Cattedrale di San Nicola di Myra, di epoca Normanna, edificata sulle rovine di un tempio dedicato a Poseidone. Certamente dedicata al vescovo di Myra (l’odierna Demre in Turchia) San Nicola. Essa nel suo complesso presenta una struttura alquanto armoniosa nonostante i numerosi rifacimenti a seguito dei danni riportati dai terremoti del 1905 e 1908.

San Nicola Di Myra
Interno San Nicola

Centro storico di impronta Normanna

Nel cuore della provincia di Cosenza, non molto lontano da mete turistiche molto famose, quali la Riviera dei cedri, la costa Ionica cosentina, e a pochi chilometri dalle Terme Luigiane, proprio sulla via istmica tra lo Ionio e il Tirreno, c’è San Marco Argentano. Per antonomasia definita la “Città più Normanna” della Calabria. Anticamente conosciuta come Argentarum, un centro urbano dalla storia molto antica. Proprio per il suo patrimonio storico-artistico è considerata uno dei più importanti centri culturali della provincia di Cosenza. Abitato sin dal VIII secolo a.C. e per tutto il medioevo, dove uno degli avvenimenti che hanno lasciato più tracce in questo territorio fu sicuramente la conquista da parte di Roberto il Guiscardo. Egli nel 1048 la assediò e la trasformò in città fortificata. I Normanni valorizzarono il luogo soprattutto per la sua posizione strategica.

Contribuirono molto allo sviluppo della città che presto divenne un grande cantiere con maestranze bizantine, arabe, longobarde e aragonesi, impegnate nella costruzione delle principali opere. Il Piano urbanistico del centro storico è infatti indubbiamente di impronta normanna. Caratterizzato da stretti vicoli dove archi di stile bizantino ne decorano i dedali. Di queste  importanti testimonianze del periodo Normanno e del basso Medioevo sono da sottolineare, la Cripta Normanna dell’ XI secolo e la Cattedrale di San Nicola di fondazione anch’essa normanna. La cattedrale, per molto tempo ha conservato l’impianto originale per poi subire integrazioni barocche tra il XVII e il XVIII secolo. Nei secoli più volte danneggiata dai terremoti del 1905 e del 1908.

Nelle varie ricostruzioni venne alla luce la Cripta del XI secolo

Durante le fasi di ricostruzioni e nel corso dei lavori tornò alla luce la sottostante cripta normanna, risalente all’XI secolo. Quest’ultima per molti secoli fu utilizzata come luogo di sepoltura di vescovi ed ecclesiastici e poi per lungo tempo dimenticata. Successivamente venne quindi risistemata rimuovendo le sepolture e le divisioni interne, oggi è conservata nel suo stato originario. Spesse mura, possenti con arconi e campate la rendono un luogo austero, dal fascino peculiare. 

Elementi architettonici della Cattedrale di San Nicola

La facciata presenta un portale ogivale sovrastato dal rosone rievocando elementi architettonici cistercensi. Le absidi esterne, invece, ricordano lo stile arabo-siculo del periodo normanno. Il suo interno d’impianto basilicale, è a tre navate, con volte a crociera, arco trionfale e cripta. La navata centrale conserva un soffitto azzurro, decorato con stelle di gusto prettamente gotico. La zona absidale custodisce un affresco raffigurante la Vergine col Bambino, oltre a vari pannelli moderni con San Daniele, San Ciriaco, i Martiri Argentanesi e Santa Dominata. Nella navata di sinistra si aprono due cappelle, una delle quali custodisce un pregevole tabernacolo rinascimentale scolpito a rilievo. Nella navata di destra invece si può ammirare un dipinto del Quattrocento, raffigurante il Santo Patrono in trono.

La Cripta di San Nicola e il “miracolo di Scivolenta”

La Cripta normanna, a quattro navate, è accessibile dalle due scale delle navate laterali, e occupa quasi la metà della struttura superiore. Utilizzata un tempo come luogo di sepoltura di vescovi, ecclesiastici e laici, è stata riportata alla luce soltanto nel 1935 per volere di Mons. Demetrio Moscati. Oggi conserva il mezzo busto di San Francesco da Paola al quale è attribuito il “miracolo della Scivolenta”. San Francesco da Paola al quale è attribuito il miracolo della “Scivolenta”. Si narra che nel 1855 un contadino di Sant’Agata d’Esaro disubbidì al volere di San Francesco da Paola che gli era apparso, e quest’ultimo lo accecò. In seguito il contadino giunse presso la curia vescovile di San Marco per accertare la sua cecità e in quell’occasione venne celebrata una messa durante la quale la statua di San Francesco, esposta durante la funzione, gli ridonò la vista. 

San Nicola Cattedrale e Cripta Normanna a San Marco Argentano ultima modifica: 2024-03-20T10:00:00+01:00 da Giusy De Iacovo

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