La maestosa e imponente Villa Rendano. Saldo elemento identitario della città, leggermente isolata rispetto alle strette e impervie viuzze del centro antico. Villa Rendano è edificata quando, nel 1887, Domenico Rendano “filandiere e possidente”, acquistò un “caseggiato ad uso di filanda, nonché una casa baraccata composta di più piani. Tutto questo, al fine di “sistemare stabilmente la sua speculazione di produzione serica”. Essa assunse l’attuale aspetto nel 1891. Data incisa alla base del cancello d’ingresso, nella quale l’edificio risulta ,come sontuoso “Palazzo e stabilimento Rendano” nelle mappe catastali coeve.
La maestosa e imponente Villa Rendano, dimora del celebre pianista
Abitata dal pianista Alfonso Rendano, cui dopo qualche decennio è intitolato il Teatro Comunale, essa esprime nella sua mole architettonica, nel comparto decorativo e in quel cesto traboccante di fiori che si impone al centro della balaustra di copertura, agiatezza e anche aspirazioni di fortuna. Cose che i proprietari, intendevano manifestare alla città. E’ inaugurata con un sontuoso banchetto, indetto in occasione della sosta a Cosenza di Bonaventura Zumbini, illustre critico letterario, presidente dell’Accademia cosentina e docente di letteratura italiana all’Università di Napoli. Durante il banchetto, tutti gli autorevoli inviati rimasero colpiti dalla ricchezza degli arredi. Colpiva lo sfavillio dei cristalli, le bellissime opere d’arte, che arricchivano la villa, denotando l’alto lignaggio e la cultura del proprietario.
La struttura
Importanti riviste del tempo descrissero l’evento nel quale, a fare gli onori di casa, fu proprio il pianista Alfonso. Una villa sorta sul modello delle residenze rinascimentali, suburbane dedite agli otia, ma con una forte connotazione economica e produttiva. L’autorevole edificio si erge per tre piani fuori terra. È rivestito da muratura a bugne, quella cosiddetta a punta di diamante. Presenta un avancorpo centrale culminante con frontone sostenuto da cariatidi e termina con un parapetto a balaustra, dal quale si origina una amplissima terrazza che domina la città. L’idea che informò il progetto architettonico di Villa Rendano, è determinata dalla scenografia del sito. Gli interventi architettonici, connotati da innumerevoli elementi decorativi e dalla caratterizzazione ornamentale della facciata, da ampi saloni interni e da altri ambienti decorati con soffitti dipinti afferiscono alla temperie artistica di fine Ottocento.
Gli ambienti della Villa
Il tutto, tra decorativismo e neorinascimento, già magnificamente espressi, in altri esempi cittadini post-unitari come il Palazzo del Governo, il Palazzo della Fondazione Carical e alcune residenze private poste proprio sul colle Triglio. Grottesche, mascheroni, ghirlande, figure antropomorfe, motivi geometrici e altre figurine vegetali e umane, si susseguono negli ambienti della villa. Questi, lasciano avvolta nel dubbio la mano che li realizzò. Forse quel Giustino Ricciolo di cui è rimasta la firma, o forse qualcuno del circuito di Federico e Enrico Andreotti, proprio in quegli stessi anni impegnati a Cosenza in importanti campagne decorative.
Alfonso Rendano
Il musicista Alfonso Rendano nacque a Carolei, nei pressi di Cosenza, il 5 aprile 18533. Concertista di rinomata fama in Italia e nel mondo, ampiamente apprezzato da maestri e musicisti del tempo. Tra i quali Rossini, di cui trascrisse Profond Sommeil, Thalberg, Auber ed altri ancora. Franz Liszt, ammirò il talento di Rendano ospitandolo nella sua casa a Weimar. Lo stesso Garibaldi, scrisse le strofe di un inno nel 1867 e le donò a Rendano affinché le musicasse. Una delle sue principali opere fu “In memoria di Giuseppe Garibaldi” nel quale si ravvede una scrittura di tipo listziana. Le sue opere, come è dichiarato dagli studiosi, rivelano una natura riflessiva pervasa da uno spirito di raccoglimento che rifugge dal mero esibizionismo. Non si tratta solo di virtuosismo. Nelle sue composizioni prevale la melodia e la varietà dei disegni ritmici, nonché la vena arguta e talvolta bizzarra.
Nel cuore di Cosenza
Villa Rendano, un antico edificio nel cuore della nostra città di Cosenza, che ha il sapore della storia, che conserva immutati i ricordi, nella quale sembrano risuonare con un po’ di immaginazione, le note di un vecchio pianoforte.
( Fonti Anna Cipparrone. Foto Facebook/ Foto Pietro Salzano)