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Palazzo Storico dei Sanseverino Falcone ad Acri nel cosentino

Palazzo Sanseverino

Nel caratteristico borgo di Acri, posto nel cuore della Calabria a nord-est della Sila greca, in provincia di Cosenza, sorge l’antico palazzo Sanseverino, edificato nel XVII secolo. Appartenuto alla potente famiglia calabrese dei Sanseverino, venne ubicato per volontà di Giuseppe Leopoldo Sanseverino IX principe di Bisignano.

Cortile Palazzo Sanseverino
Cortile interno del Palazzo Sanseverino Falcone

Accade frequentemente che il patrimonio storico-artistico-culturale, anche di piccole realtà locali, passi inosservato a coloro che lo vivono nella quotidianità locale. Questo succede probabilmente quando le cose si danno per scontato, tralasciando così dettagli molto interessanti. Oggi cercheremo di porre sotto i riflettori, per quanti non lo conoscessero, questo antico palazzo di Acri, la cui storia traccia il concetto di bellezza e profondo cambiamento negli anni, riflettendo idee, pensieri, cultura e società di un’epoca, ormai lontana. Armonia, natura, spiritualità, luce, rinascita, sublime, ribellione, emancipazione, introspezione, tutte parole usate per inquadrarlo nel tempo ma la sua trasformazione è continua e impalpabile.

Palazzo Sanseverino Anni 50
Foto d’epoca – Palazzo Sanseverino anni ’50

Palazzo Sanseverino Falcone, edificato nel rione “Palazzo”

Edificato nel rione noto come “Palazzo”, esso domina imponente nel tempo e sembra voglia ricordare ai posteri la sua potenza, la sua maestosità, la sua discendenza nobiliare nel corso dei secoli. Ricco di storia e cultura, si erge su quattro piani. Il più bello tra questi è decisamente il secondo, dove la famiglia dei principi risiedeva. All’interno svariati saloni occupano spazi preziosi, sulle cui pareti spiccano ancora oggi, tracce di meravigliosi dipinti in stile “arabesque”. La notizia, riguardo al costruttore dell’edificio è certa, sembra che sia stato l’architetto Stefano Vangieri da Rogliano. Famoso per i numerosi interventi realizzati in diversi palazzi nelle città calabresi. Molti documenti affermano che egli operò fino al 1720, anno in cui, con buona probabilità, si occupò anche delle rifiniture del palazzo.

Sanseverino Notturno
Visione notturna del Palazzo

Destinato in un primo momento, come dimora estiva per il principe e i suoi familiari, il suo successore, Luigi, aggiunse al fabbricato un parco cinto di mura a cui è rimasto il nome di “Caccia”. Il palazzo ricalca la planimetria tipica del ‘600 per questo genere di costruzioni. Infatti è a pianta quadra con al suo interno un cortile anch’esso quadrato. Una possente facciata rivolta ad Ovest, mostra un verticalismo di 4 piani. Dal portone principale, ornato da stemma gentilizio si accede al cortile interno. Qui si affacciano gli ingressi dei locali situati al piano terra, per mezzo di rampe, due a destra e due a sinistra, con gradini in pietra, i quali portano ai piani superiori. L’intero fabbricato è in muratura ordinaria di “pietrame” e malta comune.

L’edificio si sviluppa su quattro piani.

Il piano terra ed il primo piano all’epoca, ospitavano una sorta di corpo di guardia del principe. L’ala est del piano terra è caratterizzata da un grande salone delimitato da pareti con nicchie. Per accedere a questa grande sala si deve attraversare il cortile interno, a pianta quadrata. L’entrata della Sala delle Colonne è ornata da due fontane murali. Di queste, restano tuttora i bacini semisferici in calcarenite a ridosso dei muri, che presentano due nicchie, contenenti statue o busti di statue, come testimonia quel che resta nella nicchia di sinistra. In passato queste nicchie, erano abbellite da splendide figure marmoree andate perdute. Al centro della sala si trovano otto colonne di pietra, con capitelli di stile tardo cinquecentesco, che secondo alcuni studiosi, furono riutilizzate da un precedente edificio, forse una chiesa.

Sala Delle Colonne
Sala delle Colonne

Al secondo piano, detto anche piano nobile, risiedeva la famiglia. Composto da svariati saloni, dove spiccavano affreschi, che se pur in parte deteriorati sono ancora visibili. Il terzo piano, era adibito alla servitù ed alla cucina. Negli anni il Palazzo divenne dimora della Famiglia Falcone, da quando il nobile Don Angelo Falcone prese in sposa la Principessa Carmela Sanseverino. Nel 1800, quando è passato in possesso ai Falcone, ha subito un degrado dovuto alla mancanza di manutenzione. Negli anni Sessanta, un muro situato a nord-ovest è crollato. Altri danni sono stati causati da numerosi terremoti. Nel 1986, una delibera del Comune di Acri ha decretato la ristrutturazione del palazzo, in gran parte ultimata. Negli anni ottanta il Palazzo fu donato dalla Famiglia Falcone al Comune di Acri. Da allora, ospita il MACA, Museo d’Arte Contemporanea di Acri, ed una mostra permanente dedicata a Silvio Vigliaturo.

Foto/web

Palazzo Storico dei Sanseverino Falcone ad Acri nel cosentino ultima modifica: 2024-05-09T10:00:00+02:00 da Giusy De Iacovo

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