Settembre 1973. A 50 anni dal colera che sconvolge la Coppa Italia - itCosenza

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Settembre 1973. A 50 anni dal colera che sconvolge la Coppa Italia

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Settembre 1973. A 50 anni dal colera che sconvolge la Coppa Italia. Il colera sconvolge la Coppa Italia. I calciatori del Genoa e del Verona si ribellano, non partono per le trasferte di Napoli e di Bari. Il Cosenza in crisi, cerca di sfruttare anche la psicosi dell’epidemia. Il colera sta sconvolgendo la Coppa Italia di calcio: turberà anche il campionato? L’Hellas Verona non vuole proprio andare a Bari? E allora no della Regione Liguria a Genoa-Napoli, perché nessuno si sente di escludere la possibilità di un contagio. Il Napoli non deve neanche raggiungere Genova, si teme che possa portare il vibrione fuori dalla Campania. Polemiche a non finire, e continue proteste dei tifosi partenopei, mentre si cerca una soluzione. È subito respinta la proposta di giocare comunque a Marassi, ma a porte chiuse. Da parte loro le autorità comunali di Castellammare di Stabia e di Torre del Greco per motivi di ordine igienico-sanitario, vietano lo svolgimento delle partite di Serie C, Juve Stabia-Crotone e Turris-Pescara.

corriere della sera
Corriere della Sera

Settembre 1973. La società sportiva del Cosenza Calcio in crisi economica

E non è solo il colera a preoccupare i vertici del calcio, la Società sportiva Cosenza si dibatte in una difficile fase economica. Dalla sede dei rossoblù hanno tolto il telefono, perché non pagano le bollette, I dirigenti cercano di evitare lo sciopero dei calciatori che costringerebbe la società a portare, a breve, i libri sociali in tribunale per fallimento. Per guadagnare tempo il Cosenza cerca di sfruttare la psicosi del colera, molto diffusa in questo momento. Tenta di fare rinviare la prima partita del campionato di Serie C in programma per domenica 16 settembre, sollecitando un’apposita ordinanza del sindaco e delle autorità sanitarie. Per una società sportiva che rischia di fallire, però, non si vuole muovere nessuno, e tutti restano a guardare. Intanto a forza di ingigantire l’epidemia, la psicosi dilaga anche fuori dall’Italia. Il colera influisce anche sui rapporti del calcio italiano con le federazioni sportive straniere.

Aurelio Aragonese e i suoi guardalinee e i giorno di quarantena

Genoa Calcio
Genoa Calcio 73/74

Aurelio Aragonese non potrà arbitrare mercoledì 19 settembre 1973, l’incontro Futbol’nyj Klub Torpedo Moskva – Athletic Club Bilbao, valido per la Coppa delle coppe, da giocarsi nello Luzhniki Stadium. La Federazione sovietica, infatti, ha informato l’UEFA che Aurelio Aragonese e i due suoi guardialinee, come tutte le persone provenienti dall’Italia, devono fare quattro giorni di quarantena. A disposizione delle autorità sanitarie di Moskva. Aurelio Aragonese e i due guardialinee hanno però visto il film «Il compagno don Camillo», quando Peppone è fermato dal medico russo che lo fa salire su un’ambulanza per il ricovero nel paese sovietico e in Italia se ne perdono le tracce. Così decidono di non sottostare alle misure sanitarie restrittive imposte dalle autorità sovietiche e rinunciano a partire per Moskva.

( Foto Stefano Vecchione)

Settembre 1973. A 50 anni dal colera che sconvolge la Coppa Italia ultima modifica: 2023-09-22T08:02:00+02:00 da Stefano Vecchione

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