“Sotto quel fuoco: Borsellino e la sua scorta”. A trent’anni dalla sua tragica scomparsa è doveroso ricordare e “fare memoria” dell’operato del magistrato trucidato dalla mafia insieme alla sua scorta.
Sotto quel fuoco: Borsellino e la sua scorta
Lui che fin da bambino è orientato agli studi giuridici. Ne fa poi una sua ragione di vita, insieme al senso di giustizia che lo accompagna durante le sue scottanti inchieste, dove si fa sempre più forte l’intolleranza verso ogni sorta di ingiustizia. Nei giorni scorsi, presso l’anfiteatro comunale “Eco d’acque” di Vaccarizzo Albanese in provincia di Cosenza, è stato ricordato il giudice siciliano membro del pool antimafia, barbaramente assassinato in via D’Amelio a Palermo. Era il 9 luglio del 1992, quel maledetto giorno in cui saltò in aria insieme ai suoi cinque agenti della scorta: Agostino Catalano Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli e Eddie Walter Cosina. Una serata ricca di spunti di riflessioni ed emozioni.
Un evento culturale in sinergia con i Club Rotary
A cura del prof De Rosis, insieme al team organizzativo composto dalla dottoressa e padrona di casa Raffaella Mancini, prefetto del Club Sibari Magna Grecia di Cassano Ionio. E poi ancora da Giuseppe Amoroso, Marco Innocenzi, Lisa Polino e Cosimo Mosaico. Sono riusciti a coinvolgere il numeroso pubblico del suggestivo anfiteatro. Evento culturale in sinergia con i Club Rotary Sibari Magna Grecia di Cassano ionio, Club Sybaris di Corigliano Rossano, Rossano Bisantium e l’associazione “Amici dell’arte “di Corigliano. Serata patrocinata dal distretto Rotary 2102 del Governatore Gianni Policastri e dall’ Amministrazione Comunale di Vaccarizzo Albanese nella persona del sindaco Antonio Pomillo. Dopo i saluti istituzionali di Domenico Tancredi presidente Club Rotary Sibari Magna Grecia di Cassano allo Ionio, Fancesco Lasso presidente del Club Sibarys Corigliano Rossano, Pasquale Catalano presidente Club Rotary Rossano Bisantium sono stati proiettati dei contributi video. Questi hanno raccontato, a distanza di trent’anni l’operato di colui che resterà per sempre uno dei simboli dell’Italia che ha combattuto la mafia.
Le parole della sorella Rita
Rita Borsellino, sorella del magistrato Paolo Borsellino, diceva di lui: “Mio fratello Paolo non era un eroe, ma un uomo che non scendeva a compromessi”.
A conclusione dell’evento, al numeroso pubblico proveniente non solo dall’hinterland cosentino, ma anche da buona parte della nostra penisola, si è data l’opportunità di esplorare il borgo di Vaccarizzo Albanese. Visitando il Museo dei costumi ed ori Arbëreshë e, a seguire, la degustazione di prodotti tipici calabresi. Sorseggiando ottimi vini biologici tra le meraviglie del paesaggio delle belle colline con un lembo di mare blu all’orizzonte.
( Foto Grazia Ciappetta)