Benché la festa degli innamorati sia nota in tutto il mondo, in pochi conoscono la vera vita del santo e il significato di questa ricorrenza, che annovera una lunga storia. Come ogni anno il 14 di febbraio, torna la celebrazione di San Valentino, che inevitabilmente invade ogni nostro spazio, mentre dai mass-media veniamo ammorbati da innumerevoli jingle pubblicitari e spot stucchevoli. Dal sacro al profano, è dunque Valentino il santino degli innamorati e del consumismo capitalistico. Cantato da poeti, scrittori e musicisti di ogni tempo, senza tralasciare le arti visive che restituiscono quel che egli meglio incarna: ovvero l’amore, tanto variegato e declinato da abbracci e baci.
Lo si festeggia, in gran parte del mondo, ma è altrettanto ritenuta una celebrazione illegale in diversi Paesi mediorientali, arabi e in Russia. Mentre può considerarsi una realtà consolidata soprattutto in Europa, nelle Americhe e in Estremo Oriente. Tutti sanno che è la festa degli innamorati, ma forse in pochi conoscono la vita del santo e il significato reale di questa ricorrenza.
Origini della Festa
La festa degli innamorati nasce come la risposta cristiana ad un’antica festività romano pagana, i Lupercalia. Infatti già dal quarto secolo a.C., nell’antica Roma, il 15 febbraio venivano organizzati rituali e cortei dedicati. Si dava inizio alla rinascita della natura e la sovversione o addirittura temporanea distruzione dell’ordine costituito in modo che quel medesimo potesse rinascere purificato. Durante questi rituali veniva celebrata la sessualità umana nelle sue forme più primordiali e ancestrali, impersonata dal dio Luperco, protettore della fertilità.
Queste celebrazioni vennero considerate inappropriate e immorali già all’epoca del Tardo Impero Romano, fino ad arrivare alla completa messa al bando ad opera dei papi cristiani. Nel 496 d.C., infatti, Papa Gelasio mise fine a questa festa pagana spostandola il giorno precedente (14 febbraio) e sostituendola con una festività dedicata all’amore romantico, sotto la protezione del santo Valentino.
Chi era San Valentino
Il Santo Valentino da Interamna (odierna Terni) nacque nel 176 da una famiglia pagana, ma si convertì al cristianesimo quando tale culto era ancora sopraffatto e prevaricato dal paganesimo. Egli si scontrò in prima persona, con l’anti-cristianesimo di quegli anni, soprattutto con gli imperatori Claudio II “il pazzo” e Aureliano. Fortunatamente dal primo si salvò, mentre il secondo riuscì a arrestarlo per poi farlo uccidere. Morì così nel 273 d. C. per mano del soldato Furius Placidus, sulla via Flaminia, lungo la quale furono sepolte le sue spoglie. Luogo in cui dal IV secolo vi sorge una basilica.
Leggende di San Valentino
Da sempre considerato il Santo protettore degli innamorati poiché la leggenda narra che fu il primo religioso che celebrò l’unione fra una giovane cristiana e un legionario pagano, che per questo sarebbe poi stato giustiziato. La cerimonia avvenne in fretta, perché la giovane era malata. I due sposi morirono, insieme, proprio mentre Valentino li benediceva. La storia ebbe tragico epilogo, conclusasi con il martirio del celebrante, decapitato. Secondo altre ricostruzioni, un giorno San Valentino sentì passare, nelle vicinanze del suo giardino, due giovani fidanzati che litigavano. Allora andò loro incontro con una rosa e gliela donò, pregandoli di riconciliarsi. Da quel giorno, Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore, e la loro storia amorosa proseguì con la benedizione del loro matrimonio.
Quando tutta la storia si diffuse, molti decisero di andare pellegrinando verso Terni dal Vescovo. Infatti il 14 di ogni mese, data in seguito ristretta solo a febbraio, perché proprio in quel giorno del 273 San Valentino morì decapitato. Altra leggenda, invece vuole che il santo abbia donato a una fanciulla povera una somma di denaro. Una dote per le sue nozze, che altrimenti non si sarebbe potuto celebrare, esponendo la ragazza, priva di sostanze e di altro sostegno, al rischio della perdizione. Il generoso dono frutto di amore e finalizzato all’amore, avrebbe dunque creato la tradizione di considerare il santo vescovo Valentino come il protettore degli innamorati.
Le reliquie di San Valentino in Calabria.
Benché la festa sia conosciuta, non tutti sanno che all’interno del convento dei frati Minori Cappuccini di Belvedere Marittimo provincia di Cosenza, ci siano custodite le reliquie del Santo. Non è una leggenda ma una realtà, e di fondamentale importanza rimane una lettera che lo testimonia. Essa recita che, un’ampolla custodisce sangue e frammenti di ossa che furono donate nel 1710 al convento di Belvedere.
Oggi uno studio, ha ricostruito anche il volto del santo. È proprio in questo incantevole borgo del Tirreno cosentino che si custodiscono le sue reliquie. Nessuno lo sapeva, fino a quando il frate Terenzio Mancina, da San Giovanni in Fiore, non fece questa scoperta di alcune reliquie del Santo. Padre Terenzio, studioso e poeta, era nel convento di Belvedere da tanto tempo. Un giorno del 1969, quindi in epoca recente, scoprì un’ampolla con sangue e frammenti di ossa. Questo avvenne in seguito ai lavori di rimozione delle tele di San Francesco d’Assisi e San Daniele, nella pala centrale. Mentre oggi in tutto il mondo si festeggia San Valentino, la Calabria rimane strettamente legata alla figura del santo, in virtù del fatto che, una parte delle sue spoglie si trovino nel convento di San Daniele dei Padri Cappuccini di Belvedere Marittimo. “L’amore ristora come il calore del sole dopo la pioggia” (William Shakespeare). Buon San Valentino a tutti
