L’implacabile meraviglia di Ettore e Andromaca. Un passato che non sembra sia trascorso infruttuosamente, ai piedi della Cosenza moderna. Una Cosenza che si affaccia nel corso principale, corso Mazzini, con uno slargo di opere d’arte a cielo aperto: unica realtà del Sud Europa, in grado di ospitare un così eccellente museo. Rotella, Manzù, De Chirico, Dalì, Greco, Consagra, Sosno, Modigliani, si offrono imponenti, a chiunque percorra il cuore della città dei Bruzi. Approntato nel 2006 e accresciuto negli anni successivi, rappresenta un unicum nel panorama artistico cosentino. Le opere artistiche, frutto della maestranza di artisti contemporanei di fama nazionale e internazionale, sono sedici. Esse sono il risultato di una donazione al comune di Cosenza da parte della famiglia Bilotti.
L’implacabile meraviglia di Ettore e Andromaca firmata Giorgio De Chirico
Tra le diverse opere spicca per il suo valore di tradizione epica, che si innesta al romanticismo sempre contemporaneo, la statua di Ettore e Andromaca, eseguita nel 2005 e acquisita nel 2006. La scultura è in bronzo con una patina scura e le sue dimensioni sono cm 230x124x94. Ettore e Andromaca è collocata a Piazza Kennedy. La sua edizione monumentale, eseguita in due prototipi autorizzati dalla Fondazione Giorgio e Isa De Chirico, destinati alle città di Cosenza e Roma e realizzati dalla fonderia Tavani s.r.l., si rifanno al periodo metafisico del maestro. L’attimo fissato e reso visibile agli occhi degli osservatori, è quello in cui davanti alle “Porte Scee”, prima del duello tra Ettore e Achille, i due amanti si stringono nell’ultimo abbraccio.
L’ultimo abbraccio
Il pathos è vivo, nella raffigurazione della donna che arresa all’imminente e crudele destino, si abbandona con le braccia al collo e al petto del marito. Il valoroso Ettore, seppur pieno di dolore, non sfugge alla sua gloria. Accoglie con suprema umanità, l’affetto della propria moglie, in una vicinanza di amore sopra ogni cosa. Non viene però meno al suo dovere di eroe, stingendo la lancia nella mano, dritta in alto.
Ettore e Andromaca, tra i protagonisti dell’Iliade di Omero
Ma chi sono Ettore e Andromaca? Entrambi sono due personaggi della mitologia greca e precisamente dell’Iliade di Omero. Ettore è il figlio del Re di Troia Priamo e di Ecuba. Andromaca è la principessa di Tebe Ipoplacia e la moglie di Ettore. Ettore conosce bene il suo destino e confida di combattere contro Achille, per non essere traditore e pavido. Un guerriero non può essere vile, ma compare in lui un’umanità che va oltre l’onore. Andromaca assale Ettore, implorandogli di conservarsi vivo e di risparmiarle il penoso stato di vedova e madre di un orfano. I due amanti sono genitori di un bambino ancora in fasce, Astianatte. Ma l’uomo non devierà il proprio fato e andrà incontro alla morte.
L’abbraccio simbolo di amore eterno
Nella storia di Ettore e Andromaca è la guerra a trarre le sorti degli uomini, in un’esistenza che non è più antagonismo e ferocia brutale, ma accettazione di un destino al quale è impossibile sottrarsi. Nell’ammirare Ettore e Andromaca, ci si immerge in un’atmosfera di nostalgia e di tristezza. Ma anche dei sentimenti più valorosi per i greci, primo fra tutti quello del coraggio. L’abbraccio diviene simbolo di un amore eterno, toccante ed emozionante. Nell’osservare la scultura, si prende parte ad uno dei più cari episodi epici della cultura classica. Ci si sente pervasi dalla vicinanza di due anime che non vogliono perdersi ma devono! Ed è allora, che la tenerezza lascia spazio all’implacabile meraviglia.
( Foto Facebook Cosenza)
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