A Roberto Mendicino il premio "Apollo e Dafne" - itCosenza

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ARTE PERSONAGGI

A Roberto Mendicino il premio “Apollo e Dafne”

Roberto Mendicino Copertina

A Roberto Mendicino, pittore cosentino di fama internazionale andrà il prestigioso premio “Apollo e Dafne” per l’attività artistica svolta. La cerimonia avrà luogo nella straordinaria cornice del castello Normanno Svevo di Mesagne (Brindisi), il 18 luglio 2020, alla presenza di alte cariche istituzionali.

Castello Di Mesagne Puglia
Castello di Mesagne, a Brindisi in Puglia

Partecipazione alla Biennale internazionale d’arte contemporanea “Barocco Salentino 2020”

L’Accademia Italia in arte nel mondo, dopo un lungo periodo riapre i battenti, con in previsione una nuova stagione artistico-culturale. Un calendario di eventi, tra i quali anche la Biennale internazionale d’arte contemporanea “Barocco Salentino 2020”, all’interno della quale, il maestro parteciperà con l’ultima opera “Il canto della strega”.

Roberto Mendicino Mentre Dipinge
Roberto Mendicino mentre dipinge una delle sue opere

Il comitato scientifico e la direzione artistica dell’accademia, hanno inoltre deciso di investire il pittore cosentino, del titolo onorifico di “Laudato Magister Honoris Causa”. La nomina di “Maestro Emerito Onorario” dell’Accademia Italia in arte nel mondo, per un nostro conterraneo non può che inorgoglirci.

Breve biografia artistica di Roberto Mendicino

Il pittore Roberto Mendicino nasce a Cosenza, ma sceglie di vivere a Cerisano, antico borgo, fondato dagli Enotri, a circa 8 km dal capoluogo bruzio. Insegnante di lettere ormai da diversi anni, dopo aver conseguito la laurea in lettere moderne indirizzo artistico, all’Unical di Cosenza. Da giovanissimo ancora quindicenne, intraprende il suo percorso artistico. Ai tempi del liceo artistico Boccioni, intesse le sue conoscenze, competenze che affinerà con studi e master post-lauream a Roma. La sua tecnica prediletta rimane l’olio su tela, pur avendo nel corso degli anni sperimentato anche altre tecniche pittoriche. Dalla tempera all’olio, dal puntinismo nelle produzioni serigrafiche all’acquerello. La sua grande comunicativa nel “linguaggio pittorico”, parte e trova spazio dal suo mondo interiore, creando scene non mai uniformi e statiche, ma fortemente vibranti. Un’anima artisticamente effervescente, dal cromatismo imperante che crea e palesa una modernità in continua evoluzione.

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Dipinto “Onde immobili” olio su tela, 2019

Le sue opere fissano l’istante della percezione visiva, l’attimo in cui il dinamismo dell’ambiente e la sensorialità del singolo, entrano in stretto contatto. Mendicino con la sua arte, produce il momento “dal vedere all’osservare”. Trascina lo spettatore “dentro la situazione” e, questa sua capacità attentiva, conduce ad un approdo della coscienza che è sua personalissima caratteristica.

La Vergine sposa col Bambino

Negli anni la sua tecnica si evolve mutando contenuti e acquisendo libertà cromatica. Nelle sue opere più famose, trovano spazio atmosfere oniriche, irreali, in cui i personaggi sono sommersi da apologie storico-culturali. I tratti cromatici e le inconfondibili pennellate dai toni accesi, lo contraddistinguono inserendolo nel panorama internazionale. Alcune opere dell’artista Roberto Mendicino, sono a carattere sacro. Una delle sue tele preferite rimane la “Vergine Sposa col Bambino” del 2016, iconograficamente unica in Italia e in Europa. Maria, è vergine-madre-sposa, ritratta con il volto della madre terrena che non ormai c’è più. L’opera è stata esposta a Spoleto e poi in una mostra itinerante nelle città di Siena, Perugia, Milano, Roma.

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La Vergine Sposa col Bambino

L’evoluzione di uno stile proprio

Negli ultimi anni è indiscusso il suo successo, nell’evoluzione di uno stile proprio, che rimanda a innumerevoli mostre e opere pluripremiate. A luglio 2016, il primo prestigioso Premio internazionale Festival Art di Spoleto, con l’opera, “Pier delle Vigne”. Alcune opere, hanno avuto il 1° posto per ben tre anni consecutivi al “Borgia Film Festival” nella sezione pittura (2015, 2016 e 2017). Nel 2017 nell’antico Teatro Romano di Lecce, ha ricevuto l’ambito Premio internazionale d’arte “Diego Velázquez”, per le importanti attività artistiche. Con il dipinto “La scena oltre”, nel 2019 ha esposto a Parigi e Barcellona, riscuotendo successo internazionale. Mentre nella città del Nevada, Las Svegas, ha esposto il dipinto “Altrove”, una Natività rielaborata in chiave moderna.

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Dipinto “Oltre la Scena” olio su tela

L’ultima fatica “Il canto della strega”

Nell’ultima opera “Il canto della strega”, il maestro Roberto Mendicino introduce i personaggi in uno scenario rarefatto, sognante. Una irreale atmosfera, apparentemente silenziosa, ma scandita da gesti e segni univoci, che lasciano intendere il contrario, un divenire.

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Ultimo dipinto “Il canto della strega” olio su tela

Intervista all’artista Roberto Mendicino

Quando e come è iniziato il suo percorso artistico?

Se per percorso artistico si intende quando ho iniziato ad usare la mia tecnica preferita ovvero dipingere ad olio su telbeh, direi da oltre 40 anni. Se si parla invece di percorso artistico pubblico allora direi dal 2013, prima di allora non ho mai voluto rendere pubblici i miei lavori. Poi, un evento particolare della mia vita ha cambiato quella mia decisione.

I riferimenti artistici e culturali che l’hanno maggiormente influenzata nel corso del tempo?

Direi tutti e nessuno. Quando studiavo storia dell’arte ed ero allievo liceale e poi studente universitario, i miei maggiori interessi erano rivolti verso gli artisti classici come Leonardo, Michelangelo, Caravaggio etc. Quando si è ragazzi e si studia, v’è un approccio diverso nel senso che, istintivamente, anche alcuni argomenti o artisti che ci sembrano poco interessanti li conserviamo nei cosiddetti “cassetti della memoria” anche se di essi ricordiamo poco. Questi ricordi poi emergono improvvisi quando ad esempio creiamo un’opera, e noi stessi non ci rendiamo conto di quanto un determinato artista ci abbia influenzato nel corso degli anni.

Come nasce una sua opera? Cos’è per lei l’ispirazione?

Nasce sempre dal cuore, da sensazioni, da gioie, da sofferenze, da un insieme di sentimenti. L’opera che voglio rappresentare è già nella mia testa; gli studi, la tecnica e tutto il resto mi aiutano a trasferire quella idea su tela e a concretizzarla. L’ispirazione mi viene data dall’istinto, ci sono cose che la mente registra e altre no, quindi puro istinto.

Il suo rapporto con i colori?

Ogni contatto visivo è legato agli odori. Dico questo perché l’odore dei colori ad olio è unico nel suo genere, non saprei davvero descriverlo, ma so che guardando una tavolozza colorata sento quell’odore anche quando non c’è.

Quanto è importante per lei il mezzo pittorico?

È tutto, è il modo che ho per esprimermi.

Un artista che stima particolarmente?

Piuttosto un artista che mi emoziona: da Caravaggio a De Chirico fino a tutta quella generazione di artisti contemporanei.

Artisti, galleristi, istituzioni. Cosa pensa del sistema dell’arte contemporanea del nostro paese?

Oggi la figura del gallerista, del critico e dello storico dell’arte è cambiata; spesso ci si affida a personaggi pseudo-intellettuali che non conoscono affatto la materia, sono i cosiddetti curatori il cui intento non è quello di far conoscere artisti di una certa levatura bensì quello di battere cassa.

Come pensa che un giovane artista possa oggi “districarsi” all’interno del sistema dell’arte?

Ha detto bene, districarsi. Non è per niente facile, bisogna studiare innanzitutto e, cosa importante, non lasciarsi travolgere da effimeri successi. Solo il pubblico decreta il successo e naturalmente un bel colpo di fortuna!

Che valore ha questo nuovo ed ulteriore riconoscimento “Apollo e Dafne”?

È un riconoscimento che reputo particolarmente importante, dato il periodo infelice che abbiamo vissuto e, in parte, stiamo ancora vivendo. Questo premio spero sia l’auspicio per una nuova rinascita.

Cosa si aspetta dalla Biennale per l’esposizione dell’ultima sua opera “Il canto della strega”?

Ovviamente mi aspetto l’apprezzamento dell’opera. Il canto della strega, rappresenta una novità, sia sotto l’aspetto della gestualità che sotto l’aspetto stilistico.

Progetti futuri?

Tanti. Ora sto lavorando ad una mostra personale, per l’inaugurazione credo ci voglia l’anno prossimo, non sappiamo ancora come evolverà la situazione attuale da qui ai mesi successivi. Vorrei presentarla a Cosenza in un luogo particolare. Vedremo!  

(Foto Roberto Mendicino)

A Roberto Mendicino il premio “Apollo e Dafne” ultima modifica: 2020-06-26T07:51:43+02:00 da Giusy De Iacovo

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