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Intervista a Francesco Pellegrini, presidente della Fondazione Attilio e Elena Giuliani

Francesco Pellegrini

Francesco Pellegrini è un uomo dalle mille risorse. Docente, avvocato, giornalista, dirigente, nella vita si è sempre messo in gioco, investendo con successo sulle sue potenzialità. Oggi riveste la carica di presidente del consiglio d’amministrazione della Fondazione Attilio e Elena Giuliani, con sede in “Villa Rendano“, a Cosenza. Un compito che porta avanti con dedizione, in ragione del suo amore per questa città e per la cultura.

Francesco Pellegrini

Una vita “piena”

Francesco Pellegrini nasce a Cosenza nel 1946. A 7 anni si trasferisce a Roma con la famiglia. Nella capitale cresce e si forma, si sposa e mette su famiglia, pur mantenendo sempre saldo il legame con la sua terra. Si laurea prima in Lettere, poi in Giurisprudenza. Svolge vari lavori, spesso contemporaneamente. Insegna italiano e latino nei licei, scrive per diversi giornali, è autore di testi per la radio, è dirigente delle Ferrovie dello Stato e consulente aziendale per la comunicazione. La sua vita, così piena di impegni e interessi, lo porta a viaggiare in Italia e nel mondo, lasciando spesso e volentieri Roma, città straordinaria per molti aspetti, ma che non ha mai amato.

Le origini della Fondazione Giuliani

La Fondazione nasce in ricordo di Attilio e Elena Giuliani, due noti imprenditori cosentini che fecero della loro azienda, nel settore dell’arredamento, una realtà di successo anche fuori dalla Calabria. Fu presieduta inizialmente dal figlio dei due apprezzati imprenditori: Sergio Giuliani, medico e docente all’istituto Giorgio Eastman e al Policlinico Gemelli, scomparso nel 2020 a 89 anni. Questi, con propri capitali, fece restaurare “Villa Rendano”, la storica dimora del musicista Alfonso Rendano, per trasformarla in un polo culturale al servizio della città. Ora, la meravigliosa residenza è anche sede del museo “Cosentia Itinera”.

Fondazione, Villa Rendano
Villa Rendano

Promotore della cultura

Francesco Pellegrini oggi può dedicare buona parte del suo tempo alla sua città e alla Calabria. Già da qualche anno, prima in qualità di direttore generale, poi come presidente della Fondazione, è presente a Cosenza con la sua attività di rivitalizzazione culturale. Non solo. Sta per iniziare una nuova avventura giornalistica: è, infatti, il direttore de “ICalabresi”, un “giornale d’inchiesta” che sarà online dal prossimo 19 luglio. In questa intervista ci parla della Fondazione Giuliani e dei progetti realizzati.

Dottor Pellegrini, in questi anni di attività, in che modo la Fondazione Attilio e Elena Giuliani ha dato risalto a “Villa Rendano”?

«La Fondazione si appresta a celebrare tra un anno il suo decennale. In questo arco di tempo abbiamo reso la nostra sede, “Villa Rendano”, la splendida dimora ottocentesca della famiglia del compositore cosentino Alfonso Rendano, il luogo dove gli obiettivi statutari sono stati progressivamente raggiunti. Essa è infatti centro di cultura e dibattito civile, di alta formazione, sede museale di Consentia Itinera, viaggio multimediale della storia della città e, di recente, Genius loci, un percorso nel cuore del centro storico. Queste ultime attività, nel segno di un’offerta identitaria che valorizza il passato per definire l’orizzonte del futuro».

Villa Rendano Sala Della Musica
Sala della musica
Cos’ha di speciale questa residenza?

«Villa Rendano, riportata all’antico splendore, è stata restituita al patrimonio architettonico della città e si colloca tra gli edifici più prestigiosi del borgo antico. Al suo interno, gli ambienti sono affrescati da noti pittori dell’ottocento napoletano, con la stanza della musica e quella dei mosaici, di particolare pregio. In questi anni l’hanno visitata decine di migliaia di cittadini e turisti. Il declino al quale sembrava condannata è stato impedito».

Il lockdown ha posto un freno alle attività culturali, anche se si è cercato di mantenerne alta l’attenzione con gli eventi on line. Cos’ha proposto la Fondazione, soprattutto per i più giovani?

«Il lockdown ha certo frenato o addirittura impedito una programmazione ricca e di qualità. Abbiamo fatto buon uso dello streaming per non perdere il rapporto con i cittadini, in particolare i più giovani. Per questi ultimi abbiamo proposto un’offerta formativa e ludica allo stesso tempo. Oggi ne vediamo gli esiti perché il pubblico più giovane, studenti dalle elementari in su, è diventato quello più fedele ed entusiasta. Mi piace ricordare Stefano, un bambino di nove anni, che sulla rete e sulle emittenti televisive ha promosso con entusiasmo “Villa Rendano”. Lo abbiamo doverosamente nominato “ambasciatore” della Villa».

Fondazione, International Music Festival
Nel mese di giugno appena trascorso, si è concluso un grande evento ospitato dalla Fondazione: il primo International Music Festival “Alfonso Rendano”. Ce ne parla?

«Il festival internazionale “Alfonso Rendano” si è svolto quest’anno sotto la direzione artistica della concertista cosentina Daniela Roma, dal 21 al 24 giugno, con concerti di pianisti di grande prestigio italiani e stranieri (russo e portoghese). Milioni di amanti della musica classica hanno potuto ascoltare e vedere registrati i concerti su emittenti nordamericane, inglesi e francesi. Parliamo di diversi milioni di persone».

Con i laboratori artigianali nei giardini della Villa, la Fondazione punta alla riscoperta e valorizzazione delle tradizioni antiche dei borghi calabresi…

«I laboratori sono stati concepiti per valorizzare e far conoscere ai più giovani la maestria di artigiani che, nonostante le difficoltà, mantengono viva la tradizione. Si sono alternati artigiani della ceramica, del legno e altro ancora. Anche questa iniziativa la iscriviamo nell’ambito del progetto identitario già ricordato».

Cosenza
Cosenza è una città ricca d’arte e di storia. La Fondazione, che tra l’altro si propone di recuperare i luoghi e gli insediamenti umani per generare bellezza, in che modo sta contribuendo a valorizzare la parte storica della città?

«Cosenza ha una storia antica e prestigiosa. I palazzi nobiliari, impreziositi da splendidi portali, pur nella precarietà o addirittura degrado, frutto di un colpevole disinteresse dei soggetti istituzionali, sono lì a testimoniarlo. L’imperatore Federico II chiamò questa città “perla dell’impero”, con Napoli e Palermo. Il nostro museo multimediale lo ricorda con l’ambizione di stimolare un nuovo interesse per il borgo antico, il vero cuore di Cosenza».

(Foto: Francesco Pellegrini profilo Facebook; Fondazione Attilio e Elena Giuliani, sito web)

Intervista a Francesco Pellegrini, presidente della Fondazione Attilio e Elena Giuliani ultima modifica: 2021-07-20T07:24:28+02:00 da Antonietta Malito

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